Per Atalanta-Torino prevedibile un iter lungo, come accadde con la Lazio l’anno scorso
Fonte: Elena Rossin
Anche la Lega Serie A, oltre all’Atalanta, ha deciso di scendere in campo contro il Torino, che il 6 gennaio scorso non aveva potuto recarsi a Bergamo per giocare poiché l’Asl di competenza il giorno prima aveva messo tutto il gruppo squadra in quarantena poiché c’erano dei positivi al Covid. La partita però non era stata rinviata e così il giudice sportivo oggi, nel pomeriggio, deve emettere la sua sentenza. Da regolamento se una squadra non si presenta perde tre a zero a tavolino e subisce un punto di penalizzazione. Il Torino davanti al giudice sportivo sosterrà la tesi che per cause di forza maggiore non si è presentato poiché se chi era stato messo in quarantena fosse uscito di casa avrebbe commesso un reato penale per cui parrebbe evidente l’impossibilità del Torino di recarsi a Bergamo.
Accadde anche l’ quando sempre per lo stesso motivo il Torino non si recò a Roma per disputare la partita con la Lazio e dopo i gradi di giudizio e anche quello del Collegio di Garanzia del Coni. Allora il presidente della FIGC Gabriele Gravina disse: “Credo che oggi ci sia una oggettiva impossibilità a disputare la gara in base a quanto prescritto dalla Asl” e il succo della motivazione finale che portò a disputare la gara il 18 maggio fu che il Torino era nelle condizioni di partire per Roma, ma l'ordinamento sportivo non può "disapplicare" il provvedimento di un'autorità sanitaria locale. E se questo principio valeva lo scorso anno non si capisce come mai non dovrebbe valere anche oggi. Per questo stupisce che la Lega Serie A abbia presentato delle memorie al giudice sportivo Gerardo Mastrandrea costituendosi in giudizio, anche perché come ha detto l’avvocato del Torino Eduardo Chiacchio nell’intervista rilasciata a Tuttosport: “Non avrei mai pensato che una Lega si costituisse in un giudizio in cui sarà chiamato a decidere il giudice sportivo della stessa Lega”.
Facile quindi prevedere un iter lungo e fatto di ricorsi e contro ricorsi prima che si giunga alla sentenza definitiva perché c’è anche la complicanza, rispetto allo scorso anno, che la Lega Serie A ha stabilito che per disputare una partita bastano 13 giocatori, tra cui un portiere, nati entro il 2003. Questa regola però fu attuativa dal 9 gennaio tre giorni dopo la data in cui avrebbe dovuto svolgersi Atalanta-Torino e resta sempre il fatto che violare la quarantena è un reato prescritto dall’articolo 650 del codice penale: “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [337, 338, 389, 509], con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 206”.
Il giudice sportivo Mastrandrea potrebbe anche dare la vittoria all’Atalanta per tre a zero a tavolino e penalizzare di un punto il Torino, ma è tutto da vedersi se alla fine di tutti i gradi di giudizio possibili la partita non dovrà essere giocata, esattamente come accadde lo scorso anno per quella con la Lazio.