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Per consolidare la crescita bisogna segnare di più

di Elena Rossin

Nessuno pensa neanche lontanamente che il Torino sia in crisi, anche perché sarebbe assurdo visto che è primo in classifica dopo sedici giornate e che ha un vantaggio di tre punti sulle due squadre che più delle altre provano a tenere il suo passo, Pescara e Sassuolo, e ha perso solo una partita vincendone dieci e pareggiandone cinque e ha la difesa più solida del campionato. Il cammino fin qui tenuto dai granata deve essere inquadrato aggiungendo il dato infortuni che hanno colpito soprattutto gli esterni altri, che per il gioco Ventura sono fondamentali, e che ora ha privato l’allenatore anche dei terzini destri; alla luce di tutto ciò il primo posto indica ancora più chiaramente che la squadra è all’altezza e merita la vetta. Fatta questa doverosa premessa non si può ignorare che, a fronte del gioco prodotto e del possesso palla, il Torino crei non tantissime occasioni da gol. Ignorare questo dato sarebbe come pulire casa mettendo la polvere sotto il tappeto.

Pescara (36), Reggina (30, ma deve giocare il posticipo questa sera a Bergamo con l’AlbinoLeffe), Padova (25), Sampdoria (24), Verona (23), Nocerina (22), Sassuolo, Juve Stabia (21) e Empoli (20) sono tutte le squadre che hanno segnato più del Torino. Antenucci, Bianchi, Ebagua e Sgrigna, tutte punte centrali e citati in rigoroso ordine alfabetico, Guberti, Oduamadi, Pagano, Stevanovic, Surraco e Verdi, tutti esterni alti, alcuni hanno giocato pochissimo a causa di infortuni, non sono inferiori agli altri attaccanti della serie B eppure hanno realizzato solo diciannove gol. Troppo pochi. Privilegiare la fase difensiva chiedendo il rientro degli attaccanti per dare una mano ai compagni è giusto, ma allora bisogna chiedere altrettanto a difensori e centrocampisti in fase d’attacco per supportare maggiormente il reparto più avanzato.

Sottolineare che il Torino deve segnare di più non significa gettare la croce sugli attaccanti o sugli altri giocatori granata, visto che in gol possono andarci tutti a prescindere dal ruolo che ricoprono, e nemmeno giudicarli in modo negativo, chi lo pensasse si sbaglierebbe di grosso, ma è uno sprone affinché singolarmente e collettivamente si rendano ancora più protagonisti di questo campionato per la gioia loro, dei tifosi e della società. “Non siamo una schiacciasassi, ma una squadra che vuole essere protagonista. Però ora chiedo al Toro di fare un nuovo passo in avanti: trovare la scintilla per vincere partite come quella di Crotone, perché dobbiamo avere la voglia di passare alla cassa”. Parole di Giampiero Ventura.


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