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Per contrastare il Napoli servirebbe togliere dal limbo della panchina Falque

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Iago Falque Silva

Torino-Napoli è la partita del riscatto. Quello granata dalla sconfitta con il Parma e quello azzurro del pareggio in Champions con il Genk. Ma sarà anche una ripartenza per la squadra che riuscirà a vincere e possibilmente a convincere sul piano della prestazione perché Torino e Napoli hanno avuto un avvio di campionato altalenante. Infatti, in sei partite la squadra di Mazzarri ne ha vinte tre, Sassuolo, Atalanta e Milan, senza mai convincere del tutto, e perse altrettante, Lecce, Sampdoria e Parma, tutte in malo modo soprattutto la prima e l’ultima. Quella di Ancelotti i tre punti li ha conquistati quattro volte, Fiorentina, Sampdoria, Lecce e Brescia, non correndo rischi di mettere a repentaglio la vittoria solo con blucerchiati e salentini e in due match non ha raccolto nulla, Juventus e Cagliari, gara rocambolesca quella con i bianconeri e sconfitta che può starci decisamente meno quella con i sardi.

Il Torino crea poche occasioni da gol e ne realizza non molti e in più incassa sempre reti evitabili con maggiore attenzione. Il Napoli, invece, crea molte occasioni, ma in proporzione non le sfrutta abbastanza e anche lui subisce troppe reti. Considerazioni che si basano sulle ambizioni e gli obiettivi delle due squadre: i granata mirano a un posto in Europa League a fine stagione e gli azzurri a lottare per lo scudetto. Al momento la formazione di Mazzarri è ottava con nove punti a due lunghezze dal quinto posto occupato dalla Roma e a una dal sesto dove ci sono Lazio e Cagliari, mentre quella di Ancelotti è quarta con dodici punti e ha sei punti in meno dell’Inter che è prima ed è sotto di quattro dalla Juventus che è seconda.

Per vincere il Torino ha bisogno di supportare maggiormente Belotti e possibilmente avere anche altri attaccanti che segnino. Per la partita con il Napoli di domenica alle diciotto Mazzarri potrebbe non avere a disposizione Zaza  che ieri ha dovuto interrompere l’allenamento a causa di un affaticamento al polpaccio destro che sarà valutato oggi e domani. Ha, invece, a disposizione Verdi e Falque. Il primo, arrivato nell’ultimo giorno di mercato proprio proveniente dal Napoli, è alla ricerca della forma migliore che gli permetta di sfruttare al meglio le sue doti di imprevedibilità che gli consentono di creare superiorità numerica ed essere un valido supporto a Belotti e un pericolo per i portieri avversari quando batte le punizioni o tira in porta. Il secondo, Falque, ha messo alle spalle l’infortunio alla caviglia che lo aveva messo ko nella gara d’andata dei preliminari d’Europa League con il Debreceni e dopo aver saltato le prime tre gare di campionato ed essersi accomodato in panchina con Sampdoria, Milan e Parma ha sicuramente voglia di dare il suo contributo alla causa granata. Contributo prezioso perché conosce alla perfezione Belotti, questa è la quarta stagione che giocano insieme, e lo può supportare al meglio sfruttando la sua intelligenza tattica utile a impostare la manovra offensiva, il doppio passo che gli permette di saltare l’uomo, la precisione nell’effettuare i cross e, non ultimo, ha la capacità di segnare lui stesso. L’assenza forzata di Falque in questo avvio di campionato si è fatta sentire e adesso è proprio arrivato il momento  di togliere dal limbo della panchina.


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