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Per il ruolo di mezz’ala sinistra El Kaddouri o Sanchez Miño?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Ventura non vuole parlare pubblicamente di dualismi e dal suo punto di vista è comprensibile, ma di fatto nella rosa granata ci sono giocatori che inevitabilmente dovranno contendersi il posto. Padelli al momento è il primo portiere e la sua leadership non sembra in discussione poiché Gillet fino al sedici agosto sarà fuori in quanto deve terminare di scontare la squalifica, poi però sarà inevitabile che prima fra lui e Avramov ci sia “battaglia” per contendersi il ruolo di secondo e poi chi la spunta cercherà d’insidiare Padelli, soprattutto se a spuntarla sarà il belga che era il titolare della porta granata e che ha dovuto cederla solo perché fermato dai giudici sportivi.

 

In difesa fra i centrali qualcuno inevitabilmente dovrà stare fuori poiché i posti disponibili sono tre e se anche un po’ di turnover sarà doveroso se il Torino si qualificherà, com’è più che probabile, alla fase a gironi dell’Europa League, però uno fra Maksimovic, Bovo e Glik non troverà sempre spazio. Moretti dovrebbe essere l’unico a non correre il rischio di accomodarsi in panchina, mentre Jansson e Gaston Silva sono destinati alla gavetta, anche per la loro giovane età, e quindi al ruolo di sostituti, lo svedese per il centro della difesa e l’uruguaiano come vice Moretti.

 

A centrocampo nonostante le cinque caselle a disposizione la “lotta al posto” sarà ancora più dura. Darmian, Nocerino, Vives e Molinaro sono titolari inamovibili e solo eventuali cartellini rossi o, acciacchi (ogni scongiuro è più che lecito) potrebbero fermarli, tutt’al più un turno di riposo ogni tanto sarà concesso loro. I primi a doversi “affrontare” per convincere Ventura a puntare su uno dei due sono El Kaddouri e Sanchez Miño per il ruolo di mezz’ala sinistra, ma appena Farnerud si sarà completamente ripreso dall’infortunio (rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro) saranno ben in tre a fare a sportellate per un posto. Oggi in pole c’è El Kaddouri, appena avrà superato il risentimento al quadricipite della gamba destra, che gli ha impedito di disputare il ritorno della gara con il Brommapojkarna giovedì scorso, sempre che nel frattempo Sanchez Miño non scali le gerarchie che sicuramente sono presenti nei pensieri di Ventura. Per fortuna del belga-marocchino la squadra sta usufruendo di alcuni giorni di riposo, quindi si vedrà cosa accadrà da mercoledì quando a Mondovì il Torino riprenderà il ritiro estivo in vista della partita d’andata dei play-off d’Europa League il ventuno contro i croati del Rnk Spalato. Se El Kaddouri tornerà regolarmente ad allenarsi con i compagni e nel frattempo Sanchez Miño non sarà stato inserito nella lista Uefa il ruolo di mezz’ala sinistra è di Omar, ma dovrà tenerselo con le unghie e con i denti perché l’argentino scalpita e da quello che si è visto nelle partitelle d’allenamento ha carattere da vendere e punterà a diventare titolare.
Qualcuno, invece, sa già di chi è il sostituto. Vesovic o Bruno Peres (quando sarà tesserato e a fargli posto fra gli extracomunitari dovrebbe proprio essere il montenegrino) lo sono di Darmian, Ruben Perez di Vives e Masiello di Molinaro. Benassi può esserlo sia di Nocerino sia di chi ricopre il ruolo di mezz’ala sinistra. Per quel che riguarda Basha e Gazzi è molto probabile che prima della fine del mercato siano ceduti, il Catania è interessato all’albanese e il Chievo e il Bari al fulvo mediano.

 

Anche in attacco la corsa per accaparrarsi una maglia da titolare non sarà da meno. Dovesse rimanere Cerci i due posti sono uno per lui e l’altro per Quagliarella, con i loro curricula lasciarli fuori sarebbe veramente arduo, ma visto il tipo di ruolo per Barreto, Larrondo e Martinez spezzoni di partite sono garantiti ogni volta che il Torino scenderà in campo. Su chi otterrà spazio e visibilità si può discutere, anche se per un attaccante la differenza la fa, o dovrebbe farla, il gol. In teoria chi segna gioca e chi non inquadra lo specchio della porta se ne sta seduto in panchina a meditare e durante gli allenamenti dovrà impegnarsi di più esercitandosi ad essere preciso e pungente. In pratica però subentrano anche altre variabili sulla capacità di aggredire lo spazio e sulla rapidità e qualità dei movimenti che possono mettere la punta o il compagno nella condizione di tirare in porta, quindi oltre alla naturale propensione al gol Barreto, Larrondo e Martinez, ma anche Cerci, o chi per lui in caso di cessione, e Quagliarella dovranno sfoderare tutte le capacità che posseggono per diventare i bomber del Toro e non far rimpiangere Immobile.


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