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Per il Torino dal mercato rinforzi veri e non scambi che non aumentano il tasso tecnico

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Si chiama mercato di riparazione quello di gennaio perché serve alle squadre per rinforzare la rosa e colmare le lacune, ma si sa che è la sessione più difficile perché chi ha giocatori di valore non li cede per non indebolirsi e se lo fa vuole incassare dei bei soldoni. Tanti acquisti e cessioni finiscono per non spostare il peso qualitativo delle squadre e al più accontentano giocatori che non trovano spazio e vorrebbero giocare di più. Questo al Torino non dovrà accadere se l’Europa League è il vero obiettivo della stagione, Mihajlovic ha da tempo detto chiaramente che ci sono più giocatori che non hanno sfruttato le chance che sono state concesse loro e che la squadra ha bisogno di centimetri e muscoli perché quando prepara le marcature a uomo si trova in difficoltà poiché gli avversari in parecchi casi hanno calciatori con un physique du rôle più imponente. Va aggiunto anche che per raggiungere certi obiettivi ambiziosi servono giocatori che abbiano carattere e che nei momenti di difficoltà sappiano sempre che cosa fare senza temere nulla.

Il Torino ha giocatori che non rientrano nei piani tecnici e che dovranno andare via. Verosimilmente troveranno da accasarsi in squadre che hanno ambizioni decisamente inferiori a quelle granata e se per piazzarli si finirà per scambiarli con altri che per ruolo servirebbero al Torino, ma che non aumentano la qualità allora il mercato di riparazione sarà stato inutile. Mihajlovic sa, come già quest’estate, i nomi dei giocatori che gli servono ed è consapevole che la società non ha il budget delle big, ma sa anche che i conti del Torino sono postivi e che dalle cessioni eccellenti avvenute l’estate scorsa sono arrivati e arriveranno ancora, in virtù delle tranche di pagamento, parecchi soldi.

Investire nel mercato di gennaio, dando al mister i giocatori che gli servono, può fare la differenza a fine stagione. E’ vero che nessuno può garantire che presi i calciatori richiesti l’obiettivo sarà raggiunto, ma questo è il classico rischio d’impresa che va corso per non avere rimpianti. Non è un caso che nel girone d’andata, che si concluderà l’otto gennaio con la partita con il Sassuolo, il Torino sia riuscito a conquistare il record dei punti da quando in serie A la vittoria vale tre punti, ma è altrettanto vero che è allottavo posto a cinque lunghezze dal quinto che garantisce l’accesso all’Europa League. Questa differenza è dovuta a una rosa che non garantisce ricambi all’altezza e solo il mercato può cambiare le cose. Tifosi, addetti ai lavori e soprattutto Mihajlovic attendono fiduciosi.


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