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Per il Torino e per Giampaolo è indispensabile che la rosa sia completata: lo si è visto ieri

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Vagnati e Cairo

Una rondine non fa primavera e tanto meno la prima amichevole estiva può veramente essere indicativa della stagione che verrà, ma ieri il Torino con il Novara, che milita in Serie C e nello scorso campionato è arrivato al 7° posto, qualche segnale di discontinuità con il recente e tutt’altro che positivo passato lo ha dato. Qualche avvisaglia del concetto di gioco di Giampaolo la si è vista dopo dieci giorni di allenamenti e sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo, che i giocatori stiano recependo le direttive del nuovo allenatore. Infatti, si è visto un gioco più rapido e pressing alto, soprattutto nel primo tempo quando è stata schierata quella che allo stato attuale può essere la formazione titolare che è composta da Sirigu, Izzo, Bremer, Nkoulou, Rodriguez, Meïté, Linetty, Rincon, Berenguer, Belotti e Zaza, tenuto conto delle assenze degli infortunati Baselli e Verdi e che Vojvoda deve ancora ambientarsi visto che è arrivato giovedì 27 e che non conosce il campionato italiano. Si sono sentiti il mantra di Giampaolo gridato e che rimbombava nello stadio Grande Torino Olimpico vuoto, a causa delle norme ancora vigenti dettate dal Covid-19, “Uno, due, tre, quattro” a scandire i secondi che i suoi giocatori impiegavano a recuperare la palla e le continue indicazioni che dava ai suoi. Così come si sono viste le giocate che prevedevano al più due tocchi, il tenere la palla a terra senza ricorrere ai lanci lunghi alla viva il parroco sperando che la palla arrivi a un compagno, il fraseggio in velocità a centrocampo con gli inserimenti delle mezzali, nell’occasione Meïté e Linetty, e la squadra che si muoveva coralmente in modo che ci fossero più soluzioni sia in fase offensiva per il portatore di palla sia in quella difensiva per impedire agli avversari di sviluppare il proprio gioco.

Non tutto però è stato perfetto. In occasione del gol di Bortolussi, venuto dopo quelli di Zaza e Belotti e prima di quelli di Segre e Edera, Bremer e Nkoulou si sono dimenticati di lui permettendogli di agire indisturbato e questo ha ricordato il non felice recente passato, ma per il resto il loro lo hanno fatto. Rodriguez è apparso un po’ lento e qualche grattacapo Cisco glielo ha dato, meglio in fase di spinta. Linetty è un po’ a corto di carburante comunque si è visto che ha visione di gioco e che sa che cosa vuole Giampaolo. Qualche palla persa da Meïté c’è stata come un gol mangiato per aver tirato troppo sul portiere, ma va apprezzato lo sforzo per cercare di eseguire quanto richiesto dal mister. Berenguer lo si è visto a tratti tra giocate positive e il girare a vuoto, però non è un trequartista di ruolo e questo lo si sapeva. Izzo si è adeguato al ruolo di terzino destro senza infamia e senza lode, ma è più di un sospetto che stia pensando al mercato. Rincon utilizzato da play davanti alla difesa si è impegnato e se l’è cavata, ma un conto è doversela vedere con avversari di due categorie inferiori e un altro con quelli della propria. Zaza ha sbloccato il risultato, si è mangiato anche lui un gol e ha cercato di interagire con Belotti non mancando di fare a sportellate con gli avversari come sua abitudine e caratteristica. Sirigu e Belotti come sempre hanno fatto ciò che dovevano risultando essere le colonne portati a prescindere dagli allenatori. Due parole vanno spese anche per Vojvoda entrato nella ripresa. Lo è visto in palla poiché lo Standard Liegi ha già giocato tre partite di campionato per cui è più avanti dal punto della condizione fisica ora, però, deve inserirsi al più presto nell’undici titolare riuscendo, come ha fatto vedere ieri sul far della sera, anche contro avversari di categoria a fare buone chiusure, destreggiarsi con profitto nel possesso palla e spingere adeguatamente.

Da questa prima uscita del Torino si può quindi dedurre che il nuovo corso di Giampaolo ha bisogno di un adeguato supporto che consiste nel fornirgli una rosa adatta alle sue esigenze di gioco e allo stato attuale delle cose serve il regista e una mezzala, in attesa di testare Baselli quando avrà pienamente recuperato dall’infortunio e visto che ne avrà fino a dicembre, e non si sa ancora se inizio o fine, per cui è impensabile tenerne conto. E poi va anche soppesato Verdi per capire se a lui si può affidare il ruolo di trequartista oppure se serve un altro giocatore. Fare tesoro degli errori del passato è indispensabile: i precedenti allenatori hanno sempre ricevuto rose non complete e questo ha avuto ripercussioni, ovviamente negative, nel corso della stagione. E oltretutto non basta avere l’undici titolare servono anche riserve adeguate. Per il Torino e per Giampaolo è indispensabile che la rosa sia completata e anche al più presto.