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Per il Toro la vista sull’Europa sia la carica per superare gli ultimi ostacoli

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

E’ giunto il momento della verità: tre partite e i verdetti saranno definitivi. Il Torino è vicinissimo ad un traguardo prestigioso che può riportarlo nel calcio che conta veramente. Serve però un ultimo sforzo per coronare al meglio tanti sacrifici e non lasciarsi sfuggire il proprio destino che in questo momento dipende solo da se stessi. Infatti, con tre vittorie saranno in Europa, questo non deve essere un peso, ma uno stimolo. Il campionato ha detto che in trentacinque giornate chi ha ancora possibilità di aggiudicarsi il sesto posto, Lazio, Verona, Parma e Milan, non ha dimostrato di essere più forte del Torino, di conseguenza i granata hanno la certezza che possono concorrere all’obiettivo contando su mezzi propri che danno delle garanzie. Oltre tutto il calendario non è proibitivo dovendo affrontare Chievo, Parma e Fiorentina, sicuramente è impegnativo, ma non è più ostico di quello degli altri avversari, per giunta la partita più delicata, quella con il Parma, sarà disputata fra le mura amiche e la prima con i veneti è sì in trasferta, però il Torino dispone di forza e capacità oggettivamente superiori. 

 

Il Torino ha un andamento in trasferta di cinque vittorie (Bologna, Udinese, Sassuolo, Verona e Catania), cinque pareggi (Sampdoria, Livorno, Genoa, Milan e Lazio) e sette sconfitte (Atalanta, Napoli, Cagliari, Parma, Juventus, Inter e Roma) per un totale di venti punti conquistati frutto di ventiquattro reti realizzate e ventisei subite, il Chievo invece in casa ha vinto cinque volte (Udinese, Livorno, Catania, Genoa e Bologna), pareggiato due (Milan e Cagliari) ed è stato sconfitto dieci (Napoli, Juventus, Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Parma, Lazio, Roma, Verona e Sassuolo) per un totale di diciassette punti accumulati realizzando diciassette gol e subendone venti. La differenza fra le due squadre quindi non è abissale stando al confronto trasferta con casa, però assume proporzioni importanti se si guarda in generale alla classifica perché un divario di ventidue punti è senza ombra di dubbio elevato e porta a dire che, se il Torino scenderà al Bentegodi concentrato, potrà strappare la vittoria ai clivensi e mantenere il vantaggio che ha sulle concorrenti per la qualificazione all’Europa League.

 

Il Torino si presenterà al cospetto del Chievo con la miglior formazione possibile, Bovo fino a giovedì non ha potuto allenarsi con i compagni a causa di un affaticamento muscolare, ma nella giornata di ieri si è riaggregato al gruppo e dopo la rifinitura odierna, o al massimo nella mattinata di domani, Ventura deciderà se il difensore potrà giocare dando il suo consueto contributo oppure se precauzionalmente è meglio che  non corra rischi in modo che sia al top nella partita successiva con il Parma. Non va dimenticato che anche Rodriguez, Masiello, Pasquale, Basha e Farnerud sono loro malgrado costretti a marcare visita, però nonostante tutto il Torino può mandare in campo una formazione competitiva rapportata anche al valore dell’avversario che mantiene un andamento che non gli permette altro se non continuare a lottare per non retrocedere, sperando anche nelle disgrazie altrui. La formazione che sarà schierata da Ventura dovrebbe essere abbastanza scontata, infatti, se Bovo giocherà sarà la stessa della gara con l’Udinese, altrimenti è facilmente prevedibile che sul terreno di gioco si vedranno: Padelli, Maksimovic, Glik, Moretti, Darmian, Kurtic, Vives, El Kaddouri, Vesovic, Cerci e Immobile. Al massimo ci può essere il dubbio se Darmian scorazzerà sulla fascia destra o su quella sinistra e di conseguenza varierebbe anche la posizione di Vesovic, ma null’altro. Cerci e Immobile su tutti dovranno condurre la squadra alla vittoria, possono farlo e con l’aiuto dei compagni devono farlo. L’Europa League è a un passo.


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