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Per svoltare davvero al Torino non bastano un gioco più offensivo e le due punte servono i gol

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Esultanza Torino

Con il passaggio alle due punte il Torino ha dato un’accelerata verso un gioco più propositivo e offensivo lo dicono i punti conquistati, 7 nelle ultime 3 partite e potevano essere nove se l’arbitro Doveri non avesse commesso errori gravi a sfavore, e i dati sui tiri in porta, occasioni da gol create, cross, passaggi chiave e indice di pericolosità: quindi non si tratta di sensazioni, ma di concretezza. Resta però la questione del numero di gol segnati che continuano ad essere pochi. Gli attaccanti finora di reti ne hanno messe a segno solo 2, una Zapata nella gara con la Roma e una Sanabria in quella con il Sassuolo. Ma non si tratta solo di questo perché in generale il Torino segna poco, 10 gol in 12 partite e anche nelle ultime tre  le reti sono state quattro per cui il bottino resta magro.

Ora Juric deve trovare la soluzione a questo problema e i giocatori, non solo gli attaccanti, devono migliorare sotto questo aspetto. Non è facile perché anche negli scorsi due campionati il numero di gol fatti è stato basso, però visto che il Torino sa rendersi più offensivo si spera che sia sulla strada buona.  A parte nella gara con la Salernitana che grazie a Buongiorno e alla doppietta di Radonjic il Torino ha segnato tre gol in un’unica volta, per il resto ha segnato due volte nella stessa gara solo con il Sassuolo (Sanabria e Vlasic) oltre che in Coppa Italia con la Feralpisalò (Vojvoda e Ilic). In cinque gare più una di Coppa Italia è riuscito a segnare una sola volta (Milan con Schuurs, Genoa con Radonjic, Roma con Zapata, Lecce con Buongiorno, Monza con Ilic e in coppa Frosinone con Zima) e in cinque partite non è mai andato in gol.

Di scuro deve migliorare l’intesa fra Zapata e Sanabria e c’è da capire come inserire anche maggiormente Pellegri che ha più caratteristiche da prima punta di Sanabria e vedere se si può farlo agire indifferentemente in coppia con uno o l’altro oppure se ha una maggiore intesa con uno dei due e con chi in modo da comprendere come utilizzare al meglio i cambi in attacco. E poi va affinata ancora di più la precisione nell’ultimo passaggio e il tiro in porta. Senza dimenticare che servono i gol anche dei giocatori di fascia finora tutti a secco, a parte Vojvoda in Coppa Italia con la Feralpisalò, e dei centrocampisti che sono fermi a due.

Il Torino ha una discreta posizione in classifica anche se è undicesimo perché la distanza da chi occupa il 5° e il 6° posto, Atalanta e Fiorentina appaiate a quota 20, è di sole quattro lunghezze, però in mezzo ci sono ben quattro squadre, Roma e Bologna a 18 e Monza e Lazio a 17. Solo segnando di più il Torino può rendersi maggiormente competitivo e posizionarsi meglio in classifica scavalcando chi attualmente è davanti per andarsi a giocarsi le chance di piazzarsi alla fine per un posto utile per le coppe europee.