Perdere Sirigu per il Torino è un grande problema e trovarne un altro come lui sarà arduo
Fonte: Elena Rossin
Tirando troppo la corda alla fine si spezza. Salvatore Siriguè un grande portiere, di quelli che fanno la differenza e lo si è visto tante volte in questa dannata stagione del Torino perché se non ci fosse stato lui come ultimo baluardo a difendere la porta granata forse la squadra non si sarebbe salvata e sarebbe retrocessa in Serie B. Che il portiere fosse arci-stufo della situazione in cui si trovava lo si era capito da tempo e le sue urla in campo e nello spogliatoio nei confronti dei compagni che commettevano errori gravi, individuali e collettivi, ai quali lui cercava di mettere una pezza, e di pezze ne ha messe ben 44 nelle 36 partite di campionato che ha disputato, ne sono la prova inconfutabile. Resterà negli annali che in questo campionato ha subito ben 64 gol ed è innegabile che questo rappresenti per lui un danno di cui non è responsabile. E il fatto che non sia responsabile lo dimostra che nei voti in pagella ha quasi sempre preso ben più della sufficienza e non è poco per il portiere di una squadra che si è piazzata al 16° posto salvandosi a due giornate dalla fine, quando poi ha ceduto il posto agli altri due colleghi. Il suo Sirigu l’ha fatto perché è rimasto al suo posto nonostante tutto fino a quando appunto il Torino non ha raggiunto l’aritmetica salvezza. Che adesso non voglia più restare è comprensibile. Quando è arrivato al Torino, nell’estate del 2017, gli era stato prospettato che si volesse costruire una squadra capace di andare in Europa e invece sono arrivati un 9°, un 7° e un 16° posto. E’ vero che il Torino ai preliminari d’Europa League è andato al termine della scorsa stagione, ma solo per l’esclusione del Milan.
Adesso al Torino inizierà un nuovo corso, è arrivato Vaganti come direttore tecnico e sarà preso un altro allenatore (quasi certamente Giampaolo) e la squadra sarà in parte cambiata, è comprensibile che voglia andarsene. Anche perché nel campionato precedente quando la difesa e in generale la fase difensiva funzionavano bene e difatti i gol subiti da lui sono stati 35 ha comunque dovuto effettuare 111 parate delle quali 27 decisive, non proprio così poche. Dato che forse è stato sottovalutato dalla dirigenza e dall’allora allenatore Mazzarri che sommato al fatto che i due difensori più forti, Izzo e Nkoulou, volevano andarsene via e che Moretti aveva deciso di ritirarsi dal calcio giocato hanno poi portato al disastro di questo campionato.
Sirigu ha trentatre anni, compiuti il 12 gennaio scorso, e per un portiere non sono tanti, fisicamente sta bene e può senza problemi disputare almeno altri tre campionati ad alto livello. Il Torino potrebbe averlo per altri due anni infatti il contratto con lui terminerà il 30 giugno 2022 e perderlo è un grande problema. Per quanti soldi potranno entrare nelle case granata dalla sua cessione, Roma e Napoli i club italiani più interessati a lui, non ne vale la pena perché trovare un altro portiere capace, esperto ed affidabile come non è per nulla facile, anzi. In Italia ci sono portieri emergenti interessanti e all’estero di sicuro si trova un buon portiere, ma servono soldi non meno di 10-12 milioni di euro per un portiere di discreto livello e comunque, come dice il proverbio, chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia, ma non sa quel che trova.
I numeri di Sirigu in campionato al Torino:
2017-2018: 37* partite, 45 gol subiti, 114 parate delle quali 21 decisive
2018-2019: 36** partite, 35 gol subiti, 111 parate delle quali 27 decisive
2019-2020: 36*** partite, 64 gol subiti, 151 parate delle quali 44 decisive
* non ha giocato l’ultimo match con il Genoa lasciando spazio a Vanja Milinkovic-Savic
** nel derby d’andata con la Juventus è uscito dopo 20 minuti per un trauma contusivo lombosacrale che gli ha fatto saltare le due successive gare con Sassuolo ed Empoli
*** non ha disputato le ultime due partite con Spal e Bologna lasciando il posto a Ujkani e Rosati