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Personalità Gojak: prende la 10 e sfida la maledizione dell'era Cairo

di Emanuele Pastorella

Non ha ancora messo piede a Torino, in questo periodo infatti è con la sua Nazionale, eppure Amer Gojak ha già mostrato un po' della sua personalità: non ha avuto nessun timore e si è preso la 10, un numero storicamente pesante in ogni nuova piazza nella quale si approda. E' un talento tutto da scoprire, il ragazzo nato a Sarajevo il 13 febbraio di 23 anni e cresciuto a Zagabria sponda Dinamo. Prima di affondare il colpo, però, il ds Davide Vagnati ha chiesto consiglio a uno che con il mondo granata ha ben poco a che fare: Miralem Pjanic, infatti, è stato interpellato dall’uomo mercato del Toro a proposito di Gojak, e il parere dell’ex Juventus è stato positivo. "E’ fortissimo, prendilo subito" la sentenza del regista passato al Barcellona. Arriva dalla Dinamo Zagabria in prestito con obbligo di riscatto per un’operazione complessiva da oltre 6 milioni di euro, ora è pronto a mettersi a disposizione del tecnico Giampaolo al Filadelfia dopo aver chiuso la scorsa stagione con 4 gol e 5 assist in 39 apparizioni. E ha anche già esordito in Champions League, trovando addirittura nei preliminari dello scorso agosto, mentre durante la stagione passata ha sfidato due volte la Juve: già due derby, seppur non ancora del Toro, persi entrambi nei gironi eliminatori. Il suo principale alter ego sarà Verdi, con il quale si giocherà un posto alle spalle del tandem Belotti-Zaza (o Bonazzoli, l’altra promessa arrivata sul gong del mercato. Lo farà con la maglia numero 10 sulle spalle, che da diversi anni è sotto una certa maledizione. L'ultimo a provare ad incidere è stato Iago Falque, indossandola per appena sei mesi l'anno scorso (tra l'altro trascorrendoli principalmente in infermeria) e per poche settimane quest'estate, prima del trasferimento al Benevento. Prima di lui, avevano fallito, negli anni, i vari Ljajic pur con alti e bassi, Immobile alla seconda parentesi granata, o ancora Sgrigna, Di Michele, Ferrarese e Antonelli Agomeri. L'unico del quale vale ricordarne le gesta è Alessandro Rosina, anche se in serie A non era riuscito ad evitare la retrocessione. Ora tocca a Gojak, terzo bosniaco in tutta la storia del club dopo Music e Prcic. Con il numero più pesante di tutti sulle spalle.