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Pescara-Torino. Le Pagelle: D'Ambrosio incontenibile, esterni da libidine. Meggiorini-Barreto ok

di Riccardo Billia

Gillet 6,5: dopo 45' da spettatore fa ingresso anche lui nel cast dei protagonisti. Gattone autentico su Bjarnason, efficace esteta su Abbruscato. Quando il pericolo incombe risponde da campione.

D'Ambrosio 7: nel primo tempo sembra un marziano. Capitano coraggioso, spinge come un forsennato, sforna assist e va vicinissimo al timbro in tuffo. Onnipresente in ogni azione offensiva granata. La spia della benzina segna rosso a metà ripresa, sintomo di normalità.

Masiello 6: è l'anello debole della collana di Ventura. Quando si impunta con il pallone alimenta il desiderio di schiacciare stop sul joystick. Produce benefici a motore caldo, tentando anche una sortita con cross velenoso.

Glik 7: chiunque si aggiri dalle sue parti si dimostra un masochista. E' un martello pneumatico. Guida la truppa difensiva come un leader consumato.

Rodriguez 6,5: al pari del collega polacco incute timore: chiedere ragguagli all'acerbo Jonathas. Il più scafato Abbruscato gli rende la vita più complicata nella ripresa, pur senza rischiare brividi particolari.

Gazzi 6,5: la linea Maginot della prima parte è insormontabile. La sua chioma rossa è ovunque, anche se nella ripresa si fa un po' inghiottire dalla fisiologica pressione degli avversari.

Brighi 6,5: subisce una quantità di falli da far invidiare un attaccante di razza. Gioca con sapienza ogni pallone e si conferma alleato fedele di Gazzi. Ha ritrovato lo smalto dei primi mesi.

Cerci 7: anche oggi si canta il consueto ritornello: è il valore aggiunto indiscusso di questa squadra. Pennella per Santana e chiude con un sinistro di velluto un'azione da manuale. Nella seconda frazione è in emergenza d'ossigeno e limita le sgroppate (84' Vives sv)..

Santana 7: dopo un mese di assenza sfodera una gara inaspettata per brillantezza e dinamismo. Abile a sfruttare il cioccolatino di Cerci sul gol. Quando viene sostituito aveva già staccato la spina da un pezzo. Comunque rientro importante per Ventura (82' Birsa sv: si becca un giallo da ingenuo).

Meggiorini 6,5: semplicemente la miglior prova da quando ha esordito in A con questa maglia. La presenza di Barreto lo galvanizza come un bambino. Dialoga, apre la manovra e manda in porta Cerci con una sponda di classe. Si conferma allergico al gol, ma anche la fortuna non gli è amica.

Barreto 6,5: si toglie la polvere e dimostra di ricordarsi a memoria i movimenti del suo mentore in panchina. Accelerazioni e giocate semplici si fondono con regolarità. Quando sarà al meglio della condizione il mix potrà essere davvero gustoso anche sottoporta per i tifosi granata (75' Sansone sv: sfiora la rete che gli avrebbe dato un po' d'entusiasmo).

 

Ventura 7: granitico e ostico da affrontare. Il Toro formato trasferta si conferma un osso duro, e pesca la seconda vittoria dopo l'exploit di Bergamo. Il Pescara è irriconoscibile rispetto alle uscite con Fiorentina e Catania, ma il merito è anche del gruppo granata. Il primo tempo regala perle sconosciute per anni dalle parti della Mole. Ma la ripresa registra un calo vistoso, e forse qualche cambio anticipato avrebbe giovato alla formazione; la squadra, infatti, mette il naso dalle parti di Perin solo verso fine gara. Tuttavia il risultato era già in ghiaccio.


Pescara (4-3-2-1)
Perin 5,5, Bianchi Arce 5, Capuano 5,5, Modesto 6, Nielsen 5 (46' Cascione 5,5) , Togni 5, Bjarnason 6, Weiss 4,5, Celik 5, Jonathas 5 (46' Abbruscato 6,5). All. Bergodi 5.