.

Petrachi a ruota libera: chi va e chi viene

di Giulia Borletto

E' l'uomo che al Torino potrà regalare tanto. E' il 13esimo giocatore, giusto perchè il 12esimo è la Maratona, che anche se non scende in campo, si fa, passatemi il termine, il "mazzo" più degli altri almeno a livello mentale. E' Gianluca Petrachi, che in una lunga intervista a La Stampa, spiega come sarà il futuro della formazione granata targata Lerda e forse non più Bianchi. "Per Rolando, tutto ciò che faremo sarà in sinergia con le sue scelte, in un senso o nell’altro. Per quanto riguarda Ogbonna e Sereni potrebbero restare, a meno di offerte significative da parte di club di A". Capitolo comproprietà e prestiti. Questo è forse il più complicato per il ds ex Pisa. Dopo la rivoluzione di gennaio sono tante le decisioni da prendere, soprattutto perchè dei 12 innesti del mercato di riparazione, non ce n'è neanche uno di reale proprietà del Torino. "Per Gorobsov stiamo discutendo con il Vicenza un possibile rinnovo, di Garofalo vorremmo la metà del cartellino anche se non alle cifre chieste dal Siena (600 mila euro, ndr), idem per Scaglia (Brescia 1,5). Salgado ha mercato ma prima va riscattato dal Foggia. Loria non tornerà. Su Malonga attendiamo di sapere cosa vuol fare il Cesena, mentre Loviso tornerà a Livorno e Pià non sarà confermato, non si adatta al 4-2-3-1. Pestrin? Non ha le caratteristiche per il centrocampo di Lerda. E poi vogliamo ringiovanire la rosa. Per D'Ambrosio con la Juve Stabia discutiamo oggi, con l’intenzione di trovare un accordo. Lui ha già manifestato l’intenzione di rimanere al Toro: lo vogliamo anche noi".

Come sarà invece il cielo dei fuggitivi di gennaio, i vari Di Michele, Diana, Pratali? "La maggior parte di loro ha fatto il suo tempo al Toro. Si potrebbero però sviluppare buone operazioni di scambio con altre società. Mi assumo io la responsabilità di fiutare l’affare più interessante: il primo potrebbe essere con il Bellinzona, Diana in cambio di Russotto, con Lerda si è trovato bene". Non parla di budget messo a disposizione da Cairo, ma di sacrifici economici fattibili per quei giocatori indispensabili per il 4-2-3-1 di Lerda e utili a perorare la causa granata. "Gabionetta eDoPrado sposerebbero in pieno gli schemi di Lerda che li conosce bene. Sono due ottimi talenti, perfetti sotto il profilo tecnico-tattico, un po’ anarchici dal punto di vista caratteriale,ma essendobrasiliani ci può stare". Ora non rimane che aspettare in silenzio davanti al lavoro del ds dei cambiamenti e sperare che tanta pazienza sia ripagata profumatamente.