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Petrachi: "Domani abbiamo bisogno dell'incitamento del pubblico"

di Marina Beccuti

A presentare il match di domani contro il Livorno, ore 18, è stato il direttore sportivo Gianluca Petrachi, arrivato dal suo viaggio in Sudamerica per visionare nuovi talenti. "Il viaggio era programmato da tempo e poi rimandato", ha cominciato il direttore granata. "Ho visto il lavoro svolto da Zavagno e ho verificato alcuni giocatori. Il campo concede altri tipi di parametri rispetto a quanto si vede a video, dal vero, nell'arco dei novanta minuti, i giocatori sono spesso diversi. Ero partito con qualche certezza, ma una è stata una delusione, a livello caratteriale nell'arco dei novanta minuti, che fa riflettere, al di là delle doti tecniche del giocatore (il cui nome, ovviamente, non è stato fatto, ndr). Però poi ho scoperto altri giocatori rispetto a quelli che volevo visionare. Ho visto nuovi centri sportivi, agenti, ho girato abbastanza".

Entrando nel merito generale del calcio sudamericano Petrachi ha esaminato: "Il campionato argentino ha situazioni tattiche particolari, in Brasile si gioca in modo molto diverso, in Uruguay ci troviamo ad una una via di mezzo. Tre campionati diversi, con giocatori interessanti. La grande differenza è che in Italia ti confronti con un presidente che è in sella da molti anni, c'è un interlocutore che conosce molto bene la situazione della sua squadra, in Sudamerica un presidente cambia ogni quattro anni, a volte è difficile trovare l'interlocutore giusto, il direttore sportivo sostanzialmente non esiste, decide poco o niente, bisogna parlare con il presidente, che spesso è un politico, dunque non essendoci un esperto tecnico è dura conoscere in modo appropriato il valore di un giocatore. Oggi è più facile che un giocatore si sposti o resti in Brasile. Dove pagano anche cifre importanti. In Brasile c'è poca tattica, giocano molto d'istinto. Se si lavorasse di più su questo aspetto il giocatore arriverebbe meglio preparato. Zavagno ha capito le nostre esigenze per trovare i giocatori giusti. Aguirre è un ragazzo che abbiamo seguito, è molto interessante, ma il viaggio non è stato fatto per lui, ma per altri".

Su Facebook abbiamo visto le foto di Petrachi ospite del TC Buenos Aires, queste le sue impressioni sulla visita al club granata boarense: "E' stato come ritornare a casa, ho conosciuto l'ex portiere Carrizo del River Plate, colui che giocò la partita amichevole per ricordare il Grande Torino. Si è commosso quando ha sentito parlare del Toro, ha voluto conoscermi quando ha saputo che ero lì. Ho capito quanto sia importante questa squadra dall'altra parte del mondo. Erano tutti vogliosi di fare quella partita in onore della squadra perita a Superga. Nonostante l'età Carrizo è rimasto molto dinamico".

Senza entrare nei particolari si capissce che il viaggio di Petrachi in Sudamerica porterà all'arrivo almeno di uno dei giocatori visionati: "La voglia di fare qualcosa c'è. Giocatori interessanti ce ne sono, ma non voglio illudere nessuno, non sarebbe corretto. La mia volontà, come ho detto a Cairo e Ventura, è di portare un sudamericano a Torino. Spero di raccogliere i frutti del tanto lavorto svolto".

Non c'è voglia di parlare degli arbitri, il direttore ha solo parlato delle differenze che ha riscontrato in Sudamerica: "E' diverso, c'è poca simulazione, si picchiano, ma ad esempio ho visto una partita dove l'arbitro, dopo venti minuti di gioco, non aveva ancora fischiato niente. Sono anche meno preparati a livello fisico. Forse oggi da noi servirebbe più gavetta per gli arbitri che entrano nella massima categoria, almeno questo è il mio pensiero".

Venendo alla squadra c'è voglia di ripartire dopo le quattro sconfitte consecutive: "Durante una stagione è normale che ci siano delle flessioni fisiche, abbiamo fatto tanti tiri che non sono entrati e alcune situazioni non sono andate come potevamo aspettarci, per esempio, se domenica avessimo vinto, non c'era nulla da dire. La partita che abbiamo sbagliato credo sia solo quella con il Bologna. Dobbiamo metterci alle spalle quanto successo".

Domani sarà dura perchè arriva un Livorno determinato a fare punti salvezza: "E' una partita difficile, molto più che contro il Napoli, il Livorno gioca a tutto campo, uomo contro uomo, per loro è una partita importantissima, ma lo è anche per noi. Dobbiamo essere bravi e attenti, domani si vedrà poco il fraseggio che siamo abituati a fare. Lo dico perchè i tifosi siano preparati. Però serve il loro incitamento, mai come in queste partite abbiamo bisogno di loro. C'è voglia di riprendersi la vittoria. I tifosi scioperano per i torti arbitrali nei primi dieci minuti? E' comprensibile la protesta, soprattutto fatta in modo pacifico. Speriamo passino veloci questi dieci minuti perchè abbiamo bisogno di sentire il calore del pubblico". 


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