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Pratali: "Solo restando uniti arriveremo in A"

di Riccardo Billia

Il responsabile di un messaggio positivo quanto basilare, visto l’obiettivo finale del Toro, si presume debba essere incarnato da un caposaldo di una squadra. E invece, se si tratta di Francesco Pratali, uno dei giocatori meno impiegati nella gestione Ventura, si è legittimati a credere che l’aria sia davvero diversa in casa granata. L’ex giocatore dell’Empoli è tornato a parlare alla stampa questo pomeriggio, prima dell’allenamento a porte chiuse, in vista della gara interna contro il Bari. Occasione che lo vedrà protagonista:  “Penso che domenica sia la volta buona. Anche se gioco poco, posso dimostrare il mio valore. E mi ritengo comunque felice di subentrare in un meccanismo perfetto. Da questo punto di vista, quest’anno è tutto più facile. Il Bari sulla carta gioca in maniera più aperta rispetto ad altre squadre che sono venute a Torino e si chiudevano. Però, bisogna stare attenti perché, ad esempio, la Reggina ha cambiato atteggiamento proprio contro di noi. Non penso verranno in casa nostra con atteggiamento spregiudicato. Finalmente abbiamo avuto la settimana piena per lavorare con intensità per prendere le contromisure ai pugliesi”.

Capitolo Ogbonna: “Angelo è davvero un talento, uno dei migliori difensori in Italia in assoluto. Non è un caso che sia in Nazionale. Sono convinto sia pronto per una grande piazza. E’ un ragazzo intelligente, che ha saputo man mano crescere, chiedendo sempre consigli e mettendosi in discussione. Lo rimpiazzerò dimostrando sempre la mia massima professionalità.”

Sul recente passato, il difensore toscano non ha dubbi: “Secondo me questo non è il Toro più forte da quando sono qui. Abbiamo però creato un ottimo gruppo e anche i singoli possono esprimersi al meglio se inseriti in un sistema che funziona. Ma in queste stagioni ho visto giocatori di spessore che si sono bruciati. L’ultimo esempio è stato Cofie. A mio parere è un ragazzo di valore, e ci avrebbe dato una grande mano. Il Toro di Cairo è giovane, solo il tempo può aiutare a maturare e fare meno errori. I momenti difficili possono capitare a tutte le squadre, però è importante restare uniti. Intendo tutto l’ambiente: giocatori, società, stampa, tifosi. In questo modo è più semplice affrontare l’annata. Rispetto ad altre città, a Torino è più facile deragliare. Sappiamo invece che nelle fasi più positive si deve lavorare comunque al massimo, mentre in quelle meno brillanti non bisogna deprimersi”.

Sulla questione contrattuale, non si sbilancia: “La promozione sarebbe il modo migliore per chiudere un’esperienza, anche se io spero in un rinnovo, ma non dipende da me. Nonostante gli anni complicati vissuti qui, mi sento legato alla società e alla città. Sono un giocatore esperto, con alcuni campionati di seria A alle spalle. Essendo consapevole della crisi di oggi, sarei assolutamente disponibile a parlare di cifre decisamente ragionevoli.”

Note in rosa finali, con fiocco azzurro. Tra meno di un mese infatti, la vita di Francesco Pratali cambierà: “Il 2 dicembre nascerà ad Empoli il mio primo figlio, Lorenzo. Non vedo l’ora. Crescerà in un ambiente genuino, quello di un piccolo paese, Buti in provincia di Pisa. Un luogo dove ci chiamiamo tutti per soprannomi. Il mio è Cinquantino”.


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