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Pratali: "Tanti fattori negativi in una sola partita"

di Marina Beccuti

Il primo giocatore a presentarsi in sala stampa, dopo la batosta di lunedì sera contro il Verona, è stato Francesco Pratali, il quale ha voluto sdrammatizzare quanto successo, etichettandolo come un episodio negativo di passaggio, della serie: può capitare in una stagione una partita dove nulla ha funzionato. "Difficile dire cosa è successo in particolare, sono stati un insieme di tanti fattori negativi in una sola partita. Spiace perchè c'era un'atmosfera giusta con lo stadio pieno. Questa partita la sentivamo parecchio, era da affrontare con la solita serenità". E' questo il vero Verona, troppo forte da battere? Pratali non è d'accordo, anche se i veneti vanno applauditi: "Lunedì avremmo perso contro chiunque, sono più demeriti nostri che meriti loro, con questo non dico che il Verona non sia una grande squadra". Non è stata nemmeno una mancanza di umiltà: "Da dentro non ho notato nessuna euforia di troppo, eravamo tutti motivatissimi. Non so francamente se sia stata la troppa pressione che ci ha fatto andare tutto storto. I tifosi sono stati encomiabili, sull'1-4 la gente che applaudiva ci ha dato carica per ripagarli con una grande prestazione a Castellamare sabato. Il mister ci ha chiesto di analizzare tutto quanto è successo nei particolari. Tutto il collettivo non ha girato".

Contro la Juve Stabia bisognerà affrontare un altro ostacolo: il campo sintentico: "Cambia molto rispetto al prato normale, ad esempio i palleggi. Resto dell'idea che i campi sintentici nel calcio non dovrebbero esistere". In primavera la stanchezza si farà sentire per cui i nuovi acquisti di gennaio torneranno utili da ora in avanti (ma anche l'esperienza di Pratali non è da buttare, ndr): "Ci potranno dare una grossa mano, sono giocatori importanti, che hanno fatto bene anche in A, come Masiello e Guberti".

Il difensore toscano è tornato ancora a parlare della debacle di lunedì: "Cerchiamo di essere sempre noi stessi attraverso il lavoro, lunedì è stato solo un episodio. Il modulo non c'entra niente, quando gli altri arrivano sempre primi sulla palla non è colpa dello schema, se mai dell'approccio generale, conseguenza, forse, anche dalla forte tensione. Questo è un gruppo che ha dei valori e bisogna continuare come abbiamo sempre fatto finora".

Pratali non ha avuto paura a metterci la faccia, nonostante quest'anno giochi pochissimo, perchè davanti a lui c'è un certo Ogbonna: "Io penso solo al bene del Torino, ad allenarmi al meglio, fare panchina con un nazionale ci può stare, Ogbonna è uno dei più forti difensori, anche in A ce ne sono pochi come lui, la panchina l'accetti sapendo che davanti hai un grande campione. Già quando sono arrivato si notava che Ogbonna aveva tutte le qualità per diventare grande". Il difensore granata avrebbe anche un desiderio a fine campionato, glielo si legge negli occhi chiari, che non nascondono le emozioni: "Rimanere qui? Magari, ma oggi non ci penso perchè bisogna riportare il Toro in A, poi a giugno si vedrà". Pratali è a scadenza di contratto e a giugno potrebbe fare le valigie, ma se Cairo gli rinnovasse il contratto, sarebbe un regalo ben accetto.


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