Preoccupa il ginocchio di Cerci. Filadelfia: il cantiere fra 2014-15
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Forse è un problema del piede che incide sulla postura e che si ripercuote sul ginocchio, forse è dovuto ad altro, fatto sta che Cerci qualche acciacco lo ha. Alessio sarà quindi sottoposto ad ulteriori accertamenti per stabilire la causa del dolore al ginocchio che ieri, nella doppia seduta di allenamento, al mattino lo ha costretto a lavorare con ritmi più blandi rispetto ai compagni e nel pomeriggio a interrompere l’allenamento e marcare visita. L’esterno destro era già stato visitato da uno specialista che lo aveva sottoposto ad esami specifici al piede, mirati a stabilire se un plantare speciale sarebbe stato la soluzione più idonea a risolvere il problema che si ripercuote sulla postura e potrebbe anche essere la causa della minor brillantezza in campo e delle conseguenti prestazioni sotto tono dell’ultimo periodo. Tegola in vista per Ventura che potrebbe dover fare a meno di Cerci nella gara con il Livorno, ma anche per il giocatore perché, se il problema non dovesse risolversi in tempi brevi, rischia di non risultare fra i migliori nei test fisici che Prandelli farà disputare a metà aprile per decidere chi sarà inserito nella lista dei trenta, che verrà poi ridotta a ventitre, da consegnare alla Fifa per il Mondiale.
Non solo le condizioni di Cerci preoccupano Ventura anche Basha è alle prese con un problema alla caviglia destra a causa di una distorsione rimediata nella partita con il Napoli. Il centrocampista continua a svolgere allenamenti differenziati ed è in forse per sabato. Sicuramente non saranno invece convocabili per la gara con il Livorno i lungo-degenti Masiello, Pasquale e Larrondo. Altro problema che dovrà affrontare Ventura è chi far giocare sulla fascia sinistra se insistere con Darmian come successo con il Napoli o tornare ad utilizzare Farnerud come accaduto con l’Inter oppure concedere spazio a Vesovic. Altre soluzioni non dovrebbero essercene, se non l’utilizzo del Primavera Barreca, ma questa appare una possibilità remota.
Sarebbe bello poter vedere in campo un giovane cresciuto nel vivaio granata, visto poi che ormai il Torino è praticamente salvo e il sogno di poter lottare per il sesto posto è da considerarsi tramontato, ma si sa che Ventura in materia è di idee differenti. Infatti, al termine della partita con la Sampdoria a chi gli chiedeva se a causa degli infortuni e delle squalifiche avrebbe convocato ragazzi della Primavera e se per loro ci fosse la possibilità di giocare aveva risposto: “L’anno scorso in tanti per mesi chiedevano di vedere giocare Bakic e quando è stato mandato in campo (nell’ultima partita del campionato, ndr) proprio qui in zona mista qualcuno mi ha detto: “Ora capisco perché non giocava Bakic. Barreca volevo aggregarlo in settimana, ma aveva trentanove di febbre, poi è riuscito a giocare la partita, però le cose devono avvenire gradatamente”. Ed in effetti poi Barreca è stato convocato con Gyasi e Aramu per la partita con l’Inter accomodandosi in panchina come gli altri due della Primavera, però nella successiva gara con il Napoli nessuno dei tre è stato chiamato. Proseguendo nel discorso Ventura, sempre dopo la gara con la Samp, disse anche: “Ne posso convocare diciannove (Primavera, ndr), non è un problema, ma parlando seriamente si convocano i ragazzi che sono pronti, perché se c’è bisogno devono essere pronti per andare in campo, questo è il primo concetto, il secondo concetto è che le cose non vengono per caso”. Stando quindi alle parole del mister granata sarà molto difficile vedere di qui alla fine del campionato ragazzi della Primavera in campo in partite ufficiali della prima squadra, tanto più che anche Vesovic e Tachtsidis di spazio finora ne hanno avuto con il contagocce, il solo Maksimovc, che però era arrivato quest’estate, è riuscito a ritagliarsi un posto se non proprio da titolare inamovibile, almeno da protagonista. La gloria e la fama i ragazzi della Primavera di Moreno Longo se la stanno conquistando con le ottime prestazioni che li hanno portati al primo posto del loro girone con cinquantaquattro punti, quindici in più di quelli dell’Empoli secondi e diciassette in più di quelli della Juventus terzi, frutto di diciassette vittorie e tre pareggi (nessuna sconfitta) e quarantasei reti segnate e di sole sedici subite.
Ieri è stata una giornata importante per la ricostruzione del Filadelfia, è stato approvato il bilancio consuntivo da parte del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione e c’è stata la riunione del Collegio dei Fondatori alla quale hanno partecipato anche il presidente Cairo, il sindaco di Torino Fassino e il presidente della Regione Piemonte Cota. Nei vari interventi Cairo ha ribadito che una volta ricostruito il Filadelfia la prima squadra si allenerà lì e si svolgeranno anche alcune gare delle giovanili. Il proprietario del club granata ha anche rivelato, come già si sussurrava, che nell’impianto del Filadelfia saranno montati speciali schermature per impedire che dalle case circostanti possano essere spiati gli allenamenti. Sulla questione soldi da investire (il costo complessivo per la parte sportiva è di 8 milioni di euro) Cairo ha ribadito che tramite la “Fondazione Mamma Cairo” sarà immesso nelle casse della Fondazione un milione di euro in tre versamenti seguendo la tempistica del comune di Torino per erogare i propri fondi (3,5 milioni), ma non ha detto assolutamente nulla su quando lui verserà la prima rata, mentre il Comune il primo stanziamento (1 milione) lo ha già deliberato a fine 2013 e la Regione Piemonte ha fatto una legge per coprire le spese per il mutuo quindicennale (3,5 milioni).
Adesso la Fondazione continua a lavorare per espletare tutti gli adempimenti burocratici che devono portare all’apertura del cantiere, già bandito il concorso per i volontari che scadrà il 15 aprile (il bando e la scheda di adesione si trovano sul sito del Comune di Torino http://www.comune.torino.it/bandi/), sono stati anche aggregati esperti che a titolo volontaristico daranno una mano: all’ufficio tecnico (Cesare Roluti, Piero Benenti e Gianfranco Leoncini, non è l’ex giocatore della Juventus e non è neppure un parente); all’ufficio legale e appalti (Maurizio Goria e Franco Ferraresi); alla sezione amministrativa (Luca Asvisio); alla sezione per i volontari e la logistica (Antonio Cardio e Pier Vittorio Sacco). Parallelamente la Fondazione continua a lavorare sui progetti e sul bando per la gara d’appalto per poter iniziare i lavori, così come aveva detto in un’intervista rilasciata in esclusiva a TorinoGranata.it il 16 gennaio (http://www.torinogranata.it/esclusive/esclusiva-tg-ae-c-salvadori-aeoelavoriamo-per-costruire-il-filadelfia-nel-2015ae-43300) l’ingegner Cesare Salvadori, presidente della Fondazione Stadio Filadelfia, in modo che, se non ci saranno intoppi, il cantiere possa essere inaugurato fra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo e che l’impianto venga consegnato finito, almeno per quel che riguarda la parte sportiva (ci sono anche altre due parti quella aggregativa e quella culturale), dopo 12-18 mesi.