Riccardo Bianchi: "Lerda ha umiliato mio fratello. Non è lui il problema"
Per Lerda non ci sono intoccabili, ma tenere fuori dalla lista dei titolari uno come Rolando Bianchi sembra quasi fantascienza. Chissà che faccia avrà fatto quando negli spogliatoi dell'Olimpico, Lerda gli ha comunicato la momentanea esclusione. La faccia del fratello procuratore però è una sola e ha un solo colore: verde di rabbia. L'edizione odierna del Tuttosport dedica ampio spazio alle frizioni tra il capitano granata e l'allenatore emerse ieri nel corso di Torino-Pescara. Riccardo Bianchi dopo la gara ha dichiarato: "Lerda ha umiliato Rolando in modo ingiusto, ingrato, incomprensibile. Ha punito ed esposto sul banco degli imputati un giocatore senza colpe, da 60 gol in 3 anni, che da sempre si impegna al massimo. Onesto, serio. Rolando mette la faccia nei momenti più brutti, non si nasconde mai, gioca anche quando è infortunato. E risolve i problemi con le sue reti più di chiunque altro. Mio fratello ha fatto di tutto per aiutare anche Lerda e questo è il trattamento. Adesso basta! Rolando è stato ferito, soffre, è stato mortificato senza motivo. Si è rotto qualcosa, temo definitivamente. Sono mesi e mesi che Lerda appena può lo prende di mira: in allenamento, nello spogliatoio, ora anche in partita".
Le dichiarazioni del fratello-procuratore tuonano e rimbombano all'inverosimile. Accuse che sicuramente avranno delle ripercussioni e che secondo Riccardo hanno radici lontane: "Già a settembre gli disse in malomodo: "Chi sei tu? Non sei nessuno, anche se l'anno scorso hai fatto 26 gol: inutili, visto che il Toro è rimasto in B". Lerda voleva dimostrare che il problema del Toro è Bianchi? Bravo, bravissimo: ma chi gli crede? Ora parlerò con la società, cercheremo di capire. E a giugno si vedrà. Immagino una separazione, a questo punto". Cerca di minimizzare l'accaduto invece il presidente Cairo, che da buon mediatore non vuole creare un nuovo caso, vista la gioia per la nuova vittoria: "Non creiamo casi attorno a Bianchi: ci sta di andare in panchina. Non fa piacere a nessuno, però è capitato ad un mito come Pulici, per cui. La sua reazione dopo il gol è dettata dalla trance agonistica. Multa in arrivo? Macché, non ha mica offeso nessuno. Se ogni volta che entra in campo Bianchi segna mi va benissimo che esulti in quella maniera, anche rivolgendosi a tutto lo stadio: io a Rolando voglio bene, ma voglio soprattutto bene al Toro".