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Roberto Cravero: "Per il Toro la priorità è andare in serie A"

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Tuttomercatoweb.com

Abbiamo intervistato in esclusiva Roberto Cravero, cresciuto nelle giovanili del Torino e poi giocatore dal 1981 all’83, dall’85 al ‘92 e dal’95 al ‘98. Attualmente è commentatore sportivo per Mediaset. Il Torino è nelle prime posizioni da inizio stagione e dopo un momento di calo ha fatto capire a tutti di aver recuperato. Non è necessario un bomber per far girare bene la squadra. Nessuna rosa ha un reparto offensivo con tante alternative come quello del Torino.

Nelle ultime partite il Torino sembra in ripresa rispetto al periodo precedente dove c’era stato qualche pareggio di troppo e il gioco era un po’ involuto.
“Secondo me non bisogna sempre sezionare il campionato in vari momenti. Il Torino è nelle prime posizioni da inizio stagione, poi è chiaro che ci sono dei momenti positivi e ci può essere un periodo di calo, ma bisogna essere bravi a saper recuperare. Questo è quello che ha fatto il Torino, in serie B non c’è nessuna squadra che ha una rosa come quella granata e alla lunga la vera forza, i ricambi e le alternative portano i grandi risultati, soprattutto questa primavera quando magari ci saranno infortuni o squalifiche e mille altri contrattempi. Per questo continuo a dire che il Torino è favorito”.

Ventura è uno di quegli allenatori che insegna calcio e parla sempre di crescita e di formare il gruppo. Questo Torino è già diventato una squadra?
“In questo momento penso che la priorità non solo di Ventura, ma di tutti a Torino non sia quella di creare una squadra, bensì andare in serie A. Andarci giocando bene o male, arrivandoci con qualche giornata d’anticipo sulla fine del campionato o all’ultimo minuto questo non conta a fronte della priorità. Certo che se il mister riesce a formare una squadra vera è meglio, ma al di là delle parole di mister Ventura  la cosa importante è che il Torino sia primo in classifica, anche se ci sono delle partite da recuperare a causa del mal tempo, e che abbia fatto capire a tutti di aver superato un momento difficile e l’esperienza di Ventura nel proseguimento del campionato si farà sentire”.

Bianchi è in astinenza da gol da molto tempo, ieri con la Nocerina hanno sopperito i compagni. Ma è fondamentale che ci sia il bomber perché una squadra giri bene?
“Non è necessario il bomber per far sì che la squadra giri veramente bene, ma sicuramente la punta centrale fa la differenza. Bianchi ha già dimostrato che suoi gol li fa e alla fine del campionato Rolando farà i gol che ha sempre fatto, quindi non è importante se non li fa adesso, anzi la fortuna vuole che in questo momento in cui non segna Bianchi c’è qualcun altro che sblocca il risultato e ci saranno dei momenti più difficili dove il capitano tornerà ad essere quello degli altri anni”.

Rispetto alle altre il Torino le sembra la squadra in grado di gestire meglio un campionato lungo come quello della serie B?
“Nella maniera più assoluta, perché il reparto offensivo del Torino non lo ha nessuno stiamo parlando di giocatori come Bianchi, Antenucci, Meggiorini, Sgrigna, Stevanovic, Surraco, Oduamadi, Verdi, Pasquato  e non dimentichiamoci che fra breve recupererà Guberti. Non c’è nessuna squadra che abbia queste alternative”.