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Roberto Salvadori: "Sul mercato del Toro c'è un po' di timore"

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Tuttomercatoweb.com

Abbiamo intervistato in esclusiva Roberto Salvadori, ex calciatore che indossò la maglia del Torino dal 1973 al 1983, e con lui parlato del mercato della squadra granata. Le neo promosse dovrebbero muoversi prima sul mercato e programmare. Quanti giocatori servano a Ventura è difficile da dirsi perché dipende da come si vuole impostare la squadra. Se si cercano giocatori ben precisi è più difficile agire sul mercato rispetto ad individuare tipologie di calciatori che siano idonei al modulo del mister.

A otto giorni dal raduno pre-campionato il Torino non ha ancora effettuato annunci di nuovi giocatori, il mercato è fermo un po’ per tutte le società, ma i granata più di altri devono rinforzare la rosa. Tutto questo attendismo ripagherà o rischia di essere controproducente?
“Ai posteri l’ardua sentenza, ma viste le esperienze passate ormai Cairo ci ha abituati ad aspettare l’ultimo momento per poi prendere i giocatori che servono per arrivare al minimo garantito, solo l’anno scorso per l’inizio del ritiro c’era già parte dei giocatori. Speriamo in bene. Secondo me, una squadra come il Torino, ma anche come tutte le altre, che sale in serie A deve muoversi prima e programmare per tempo gli acquisti, perché è difficile che alla fine si possano trovare dei giocatori validi per la serie A, se ne possono trovare al massimo per la B, difficilmente per allestire una squadra che rimanga nella massima divisione”.

Dal portiere all’attaccante di quanti giocatori ha bisogno il Torino per disputare un campionato senza affanni?
“Non è così facile stabilirlo perché bisogna vedere con quale punta vogliono partire e quale ruolo si vuole dare a Bianchi, se Ogbonna resta come è stato detto. Tutto dipende dalla struttura della squadra esistente e da quello che Ventura ha in mente. Non è tanto il numero quanto il trovare i giocatori idonei al modulo di gioco del mister. Si potrebbe dire quattro-cinque giocatori, ma se alla fine viene preso uno che fa cinquanta gol siamo a posto, anche se è difficile però ……”.

Ventura preferisce calciatori che già conoscono il suo modo di fare calcio, questo potrebbe essere una complicazione per la dirigenza quasi costretta ad inseguire certi giocatori?
“Per quello che so io generalmente gli allenatori indicano delle prime, delle seconde e delle terze scelte. Ventura è uno della vecchia guardia e sicuramente avendo esperienza ha conoscenze di determinati giocatori di cui può fidarsi e quindi è chiaro che nella lista abbia messo calciatori che conosce. Penso che sia normale questo atteggiamento. E’ chiaro che se si indica un giocatore e non un tipo di giocatore diventa più difficile prendere proprio la persona indicata, mentre magari suggerendo una tipologia di calciatore si ha una gamma più ampia nella quale scegliere”.

La maggior parte dei tifosi è preoccupata e teme che verrà formata una squadra non all’altezza, lei ha gli stessi timori o è fiducioso?
“Io faccio parte della maggior parte dei tifosi, ma ho la speranza che Cairo abbia tratto insegnamenti dalle esperienze passate, però per come si sta muovendo fino ad oggi resta il dubbio, che purtroppo, ricadremo nella vecchia gestione. Quindi, devo dire, che un po’ di preoccupazione esiste”.


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