Roma-Torino, le pagelle: Glik monumentale, Santana e Sgrigna evaporano
Torino (4-2-4)
Gillet 6: per poco non la combina grossa su Osvaldo nel primo tempo. Ma è vigile negli assalti giallorossi sia in porta che in uscita, dando sicurezza al reparto. Incolpevole sui gol.
Darmian 6: esemplare per diligenza e volontà. Non spinge, ma è troppo impegnato a non distogliere l’attenzione su Balzaretti e Florenzi.
Glik 7: esemplare per spirito di sacrificio e senso della posizione. Si oppone con regolarità ai tentativi di Osvaldo. Sontuoso.
D’Ambrosio 6: nella prima parte Lamela e Piris lo suonano a dovere. Si riprende alla distanza, confermando di saper mantenere nervi saldi e consapevolezza dei propri mezzi.
Ogbonna 6,5: non risente troppo del mese e mezzo di assenza. Si immola in più occasioni e quando esce palla al piede, eccelle in eleganza e autorevolezza. Punito per aver sfiorato con la testa le gambe di Lamela.
Cerci 6: fa le prove per mezz’ora e poi fugge alla sua maniera per servire puntuale Bianchi. E’ l’unico a ripartire con ritmi da contropiedista nato. Purtroppo il reparto avanzato granata lo accompagna con il freno a mano tirato. Si spegne a metà ripresa (st 39’ Diop sv).
Gazzi 6,5: mastino per eccellenza, non molla fino alla fine, lasciando più a Basha il compito di impostare. Si abbassa spesso per dar manforte alla difesa. Sfortunato nella deviazione sul tiro di Pjanic.
Basha 6,5: più intraprendente del collega di reparto in fase di manovra. Le sue geometrie sono pulite, pur senza picchi di originalità. Morde e raddoppia costantemente.
Santana 5: in fase di spinta pare aver disperso ogni gemma di qualità che lo ha contraddistinto nelle sue precedenti esperienze in Italia. Cicca da dilettante un bel servizio di Cerci. Meglio in copertura, ed è tutto dire (st 32’ Verdi 6: vivacizza l’offensiva granata).
Bianchi 6: le uniche due fiammate portano la sua firma. Cresce man mano facendo salire la squadra. Si batte come un leone in una gabbia formata da Castan e Marquinhos.
Sgrigna 5: zampetta qua e là alla ricerca del varco più propizio. Nelle ripartenze è però troppo macchinoso. Sbaglia in modo elementare un assist che avrebbe mandato in porta Bianchi. Questione di centimetri, ma è l’abissale divario tra la B e la A (st 22’ Sansone sv: non incide).
Ventura 6: il suo "è una vergogna", fatale per l'espulsione, è il sottotitolo al rigore barzelletta assegnato alla Roma, che rompe l'imbattibilità dei granata fuori casa. Disegna come al solito un blocco solido, pur subendo spesso la manovra offensiva giallorossa. Il Toro si dimostra un orologio svizzero, almeno fino alla trequarti. Poi si inceppa. E qui affiorano i noti, cronici limiti in termini di pericolosità. Ma la legna è sempre quella da bruciare. I granata non sono attrezzati per pungere. E così si butta a mare gran parte del buon lavoro svolto soprattutto fuori casa. Le autostrade concesse dalla Roma non verranno riaperte con altrettanta disinvoltura da altre compagini.
Roma (4-3-3)
Goicoechea 6, Piris 6,5 Marquinhos 6,5 Castan 6 Balzaretti 6,5 Florenzi 6 (st 20' Marquinho 6) Pjanic 7, Bradley 6, Lamela 7, Totti 6,5 (st 19' Destro 5,5) Osvaldo 6. All. Zeman 6,5