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Sale la febbre d’Europa League: tutti malati di Toro

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Il countdown è già iniziato, per la verità il conto alla rovescia é partito appena è finita la gara con il Cagliari, vissuta quasi come un impiccio inevitabile, e ogni istante che passa e s’avvicina l’ora ics cresce la voglia che l’attesa magicamente finisca e ci si trovi all’istante del fischio d’inizio e che la partita cominci. Questa gara d’Europa League ha un valore molto diverso dalle precedenti perché giunge quasi inaspettata, in quanto arrivare alla fase a gironi era da molti auspicato, ma approdare ai sedicesimi di finale non molti lo avevano messo in conto, magari ci speravano, però forse pensavano che fosse un traguardo non del tutto alla portata. Si sa che il calcio riserva spesso scenari che si rivelano differenti dalla fredda logica, che, razionalizzando, non tiene conto delle variabili che mutano gli eventi rendendoli sfuggevoli al ragionamento che si basa sulla maggiore probabilità. E così il Torino si è trovato, assolutamente con merito, a disputare la fase successiva della coppa e per di più ad affrontare un avversario alla portata perché l’Athletic Bilbao lo è. Sicuramente i baschi hanno una maggiore esperienza di competizioni internazionali, ma i granata stanno vivendo un periodo decisamente migliore nel loro campionato, quindi ciò che poteva rappresentate un ostacolo particolarmente complesso é diventato un’opportunità di giocarsi alla pari il passaggio del turno.

 

Centottanta minuti più recupero, perché nessuno si augura di dover vivere i supplementari e meno che mai la lotteria dei rigori, e tutto sarà finito o, meglio, ci si augura che si passi allo step successivo. La consapevolezza che é possibile quella che sembrava un’impresa carica l’attesa d’aspettative. Si ha un bel da fare nel cercare di auto-convincersi che se anche gli avversari sono in un momento non brillante non si deve cedere alla tentazione di pensare che siano meno forti di quanto si credesse. Continuamente fa capolino l’idea che il Toro può passare il turno.

 

La partita d’andata in casa ha i suoi pro e contro. Permette di studiare l’avversario in una condizione ambientale favorevole in modo da individuarne i punti deboli tempestivamente e colpirlo con l’intento d’affondarlo. Certamente non è possibile concedersi distrazioni o sprecare clamorose occasioni da gol. Ogni piccolo passo falso in Europa lo si paga a carissimo prezzo e terminare la gara di giovedì senza subire gol e magari facendone almeno uno, molto meglio due, vuol dire mettere un’ipoteca sul passaggio del turno e affrontare la trasferta a Bilbao con la consapevolezza che segnare un gol renderebbe la vita veramente complicata all’Athletic. Gli avversari non devono mai essere sottovalutati, ma il Toro deve credere nei propri mezzi, che non sono sopra la norma, ma che sono sufficienti per avere la meglio su un avversario che non é più forte.


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Giovedì 12 dicembre
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