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Sanabria, non è il primo gol all'esordio: ecco quando ci riuscì

di Emanuele Pastorella

Lo aveva già fatto un gol all’esordio in Italia, Antonio Sanabria. Era il gennaio 2019, quando Preziosi lo prese al Genoa per il dopo-Piatek e il paraguayano si dimostrò subito decisivo: tempo di entrare nella ripresa ed ecco la rete del definitivo 3-1 del Grifone ad Empoli. All’epoca poté festeggiare una vittoria, al Toro gli è andata peggio. Perché è vero che ha realizzato una rete splendida, con un destro fulminante proprio sotto l’incrocio dei pali, ma i granata hanno fallito una tappa fondamentale nella corsa alla salvezza. E adesso tremano, considerando che domenica pomeriggio al Grande Torino arriverà l’Inter. Il suo bilancio personale contro i nerazzurri è terribile: due sfide giocate, due sconfitte per 4-0. Ora cerca una nuova rivincita, anche perché sta cercando di conquistarsi un posto nell’undici di Nicola.

A Crotone, i due attaccanti titolari non hanno impressionato. Bonazzoli si è visto soltanto per una traversa, Zaza è tornato nel mirino della critica dei tifosi per una prova sottotono. E così Sanabria torna a sfidare il suo compagno di reparto con il quale giocò nel Sassuolo: finì a Reggio Emilia in prestito dalla Roma, dove a Trigoria era riuscito ad impressionare niente meno che Totti. Le avventure del paraguayano, prima in neroverde e poi in giallorosso tra il 2014 e il 2015, non andarono come sperava e se ne tornò in Spagna. D’altra parte, uno che ha transitato per cinque stagioni nella cantera del Barcellona, pur senza essere confermato, non può non avere qualità: nel 2015/2016 centrò la doppia cifra con lo Sporting Gijon prima di aver compiuto 20 anni, un traguardo tagliato in Liga soltanto da gente come Aguero, Raul, Torres, Morientes e Messi. Sono già passati sei anni, ora Sanabria ha la maturità delle 25 candeline spente lo scorso 4 marzo. La voglia di prendersi il Toro è tantissima, d’altra parte pesa il primo mese e mezzo sotto la Mole vissuto tra l’isolamento in albergo causa Covid e qualche giorno di troppo di allenamenti individuali. Nell’hotel in zona Lingotto ha avuto la compagnia e l’appoggio della moglie Maria e della piccola Arianna, adesso ha trovato nel Filadelfia la sua nuova casa. E l’obiettivo resta quello di raccogliere l’eredità di Belotti, in attesa che il tandem granata si possa finalmente comporre per centrare la salvezza.