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Schuurs-Ricci, l'asse del futuro. Investimenti di alto livello per il Toro

di Redazione TG

L'operato di Davide Vagnati è stato spesso sotto la lente di ingrandimento di tifosi ed opinionisti, ma l'ex dirigente della SPAL non ha solo demeriti, anzi. Urbano Cairo è un presidente 'molto presente' e dopo due anni di pandemia e contrazione degli introiti il Direttore Sportivo granata si è dovuto muovere con circospezione.

Il rapporto con Juric è stato spesso conflittuale, ma il mister forse ha ottenuto quello che voleva: una reazione caratteriale da parte del giovane dirigente, che negli ultimi giorni ha chiuso affari interessanti. Inutile criticare la formula del prestito con riscatto, diffusissima in Serie A. Spesso i giocatori non vengono trattenuti dopo il prestito, ma le ragioni possono essere molteplici. L'arrivo di Vlasic non sarebbe stato possibile con altre formule, così come altre operazioni della stagione precedente. 

Mister Juric ha ragione nel criticare questi 'acquisti non definitivi', ma le esigenze societarie sono chiare e tanti altri club italiani si stanno comportando alla stessa maniera (vedi il Napoli con Ndombele e Simeone). Per costruire un progetto tecnico servono certezze e su questo il tecnico serbo ha il diritto do mugugnare, ma un passo alla volta qualcosa si sta creando in casa Toro.

Il primo cardine del prossimo biennio sarà Samuele Ricci, il playmaker dinamico che certamente sarà nella lista del CT Mancini per i prossimi impegni della Nazionale italiana. Puntare su di lui ha portato al sacrificio di Mandragora? Probabilmente sì,  ma la scelta può pagare nel medio-lungo periodo. L'asse centrale del Toro sarà giovane, perché dietro Ricci svettera' l'olandese Schuurs. Lunga militanza nell'Ajax, tante presenze nelle nazionali giovanili orange ed una fisicità importante. Negli ultimi dodici mesi è calato come rendimento, ma il Toro può rilanciarlo alla grande. 

Manca un investimento offensivo, salvo che finalmente Pellegri non trovi continuità o Seck maturi in breve tempo. Un passo alla volta verrà fuori il Toro del futuro, ma ci vuole pazienza e lungimiranza.