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Se l’impegno da parte dei giocatori del Torino c’è allora ci vogliono più astuzia e cinismo

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Mazzarri dopo la sconfitta con la Fiorentina e l’eliminazione dalla Coppa Italia ha difeso i suoi giocatori che erano a fine partita stati fischiati dai tifosi delusi da una prestazione non abbastanza “feroce” per avere la meglio in una partita da dentro o fuori su un avversario di pari livello com’è la Viola. Che un allenatore difenda i propri giocatori pubblicamente è cosa normale in assoluto e nel particolare è stato persino doveroso perché in campionato il Torino è in lotta per un posto in Europa League e sabato pomeriggio affronterà nella Capitale la Roma e poi la settimana successiva in casa l’Inter. Due gare dal tasso di difficoltà più elevato rispetto a quello con la Fiorentina e i granata per restare in lotta per l’Europa League non possono non raccogliere punti in questi due match, infatti, due sconfitte se non escluderebbero definitivamente il Torino da questo obiettivo sicuramente lo allontanerebbero parecchio.

Le parole di Mazzarri in difesa dei suoi giocatori vanno quindi interpretate anche in ottica di superare le difficoltà, purtroppo sempre le stesse, e mantenere coeso e concentrato sull’inseguire l’obiettivo il gruppo, anche perché gli errori e i limiti non sono stati sottaciuti dal mister: “E’ vero che nel momento in cui si ha la sensazione che si possa fare veramente il salto decisivo, parlo soprattutto del campionato, non riusciamo. Bisogna lavorare a testa bassa e cercare di non commettere più errori. Spero che il momento cambi e anche gli episodi perché se la squadra continua con quest’impegno, questi sforzi, questa voglia e questa abnegazione … La squadra ha un’anima in questo momento, ma si deve raccogliere di più e fare qualche cosa di più”. Ha poi aggiunto: “La squadra sta facendo il massimo di quello che può e non merita di essere contestata. E’ chiaro che io da allenatore sono arrabbiato quando si regalano le partite agli avversari. Bisogna lavorare. Credo che non dobbiamo farci del male da soli perché se si continua così non si cresce. Penso che la squadra oggi (contro la Fiorentina, ndr) abbia dato l’anima e per quel che riguarda i due-tre ragazzi che hanno fatto qualche ingenuità si tratta di un processo di crescita e, secondo me, vanno capiti e sostenuti”. Ed ancora: “Al termine della partita la squadra era mortificata e so di che umore erano i giocatori negli spogliatoi. Dal punto di vista dell’impegno, almeno per quel che i tifosi guardano sempre, oggi i giocatori hanno dato tutto”. Il proiettarsi in avanti è stato poi palese quando Mazzarri ha detto: “Si deve essere equilibrati e valutare il periodo, quello che la squadra ha fatto nel girone d’andata, che sta crescendo e anche le potenzialità perché la Fiorentina non ha tante cose meno del Torino, al livello di budget e di altro poiché il calcio moderno è fatto anche di questo. Se lavorando bene si riesce … allora poi potemmo avanzare di qualche posizione in classifica, ma quest’anno non stiamo sbagliando chissà cosa tenuto conto dei punti e di tutto quello che ci è successo e non voglio parlare degli arbitri, ma sapete tutto anche voi. Non bisogna ora vedere tutto nero, anche se in questa partita con la Fiorentina è andato tutto storto”.

L’analisi di Mazzarri è lucida e l’intento di svoltare per non compromettere subito anche le possibilità che rimangono in campionato è doveroso e chiaro: “Bisogna vedere ogni tanto il bicchiere mezzo pieno, anche se si è delusi. Per certi versi, a parte le due-tre ingenuità clamorose fatte, ai ragazzi non bisogna rimproverare nulla”. Con questo, però, non si può scordare che non era la prima volta che il Torino commetteva ingenuità che hanno portato gli avversari a segnare e di conseguenza hanno fatto lasciare punti per strada. In più c’è un’evidente difficoltà a segnare poiché o nei tiri in porta o nel passaggio che dovrebbe portare al tiro vincente troppe volte si sono viste imprecisioni che hanno vanificato quanto di buono era stato fatto in precedenza e che anche in questo caso hanno influito sul risultato non permettendo di conquistare punti.

Lavorare per migliorare i difetti è l’ovvia strada da percorrere, ma se l’impegno da parte dei giocatori non manca in taluni frangenti devono anche essere più astuti come lo stesso Mazzarri ha indicato: “In occasione del primo gol si poteva bloccare il contropiede a centrocampo se solo si fosse fatto un fallo tattico”. Ecco, appunto. Magari anche su questo bisogna lavorare in allenamento in modo che i giocatori in campo siano pronti a farlo, ma in modo intelligente altrimenti c’è il rischio che si vedano sventolare cartellini gialli o anche rossi sotto il naso. Discorso differente per gli errori sotto porta perché in questo caso non si tratta di astuzia, ma di cinismo. Collettivamente attraverso il gioco offensivo e singolarmente nella scelta di passare o tirare trovando la soluzione più efficace i giocatori devono essere precisi in modo da non sprecare le occasioni per segnare.


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