Se Lukic va via e arriva Praet serve ancor di più un centrocampista al Torino
Fonte: Elena Rossin
I giochi non sono ancora fatti e tutto può succedere, ma l’aria che tira fa pensare che con lo stallo del prolungamento del contratto, in scadenza il 30 giugno 2024, di Lukic sommato alle ambizioni del giocatore - a Sportal, poco prima di andare in Nazionale per il Mondiale, aveva dichiarato “Ho grandi ambizioni e arriverò dove mi sono prefissato, ma se sarà dopo il Mondiale o la prossima estate, vedremo” - la possibilità di una sua cessione già a gennaio sia sempre meno remota. Darlo via ora permetterebbe al Torino, soprattutto se il serbo facesse bene in Qatar, di ricavarne più soldi rispetto a quanto potrebbe ottenere in estate.
Parallelamente il Torino sta cercando di far tornare Praet. Operazione che dopo il mancato riscatto la scorsa estate potrebbe invece concretizzarsi nella prossima sessione di mercato di gennaio, visto che il belga non trova quasi spazio nel Leicester. Finora in Premier è sceso in campo 7 volte in 16 partite per un totale di 263 minuti, giocando titolare con Chelsea e Leeds poi sostituito e subentrando con Arsenal, Nottingam Forest, Crystal Palace, Wolverhampton e West Ham, e in EFL Cup 2 per 162’, con Stockport e Newport Country unica gara giocata per intero, quindi complessivamente per 425’. In estate non era tornato al Torino perché il Leicester non aveva voluto abbassare la cifra che era stata concordata al momento del prestito, 15 milioni, che al più sarebbero potuti scendere a 11-12, ma il club granata comunque li riteneva troppi.
Se queste due operazioni dovessero andare in porto il Torino si troverebbe nella possibilità di variare il modulo dal classico 3-4-2-1, al quale però Juric difficilmente rinuncia e di solito per necessità imposta da defezioni per infortuni o squalifiche oppure in qualche caso se cerca di cambiare l’andamento della partita. Il Torino potrebbe persino far giocare contemporaneamente Vlasic, Radonjic, Praet e Miranchuk con la punta Pellegri o Sanabria e i centrocampisti Ricci e Linetty. E sarebbe interessante e si vedrebbe un gioco più imprevedibile e decisamente ancor più votato all’attacco, ma la squadra sarebbe anche più sbilanciata in avanti con il rischio che quando la palla è recuperata dall’avversario se più di uno di questi giocatori non passa immediatamente alla modalità difensiva si rischi di subire gol.
Tenuto conto che uno dei difetti principali del Torino è prendere gol per disattenzioni difensive di singoli senza che i compagni pongano rimedio servirebbe indubbiamente un centrocampista che abbia doti di fare filtro davanti alla difesa ancor più spiccate di quelle che hanno Linetty e Ricci. Un centrocampista forse persino differente da quello d’inserimento che in mezzo aumenti la forza e la sostanza, per intendersi uno alla Pobega, che Juric lamenta da inizio stagione di non avere. Ne servirebbe uno di forza sì, ma che come caratteristica principale abbia spiccate doti difensive in modo da bloccare le ripartenze o la pressione degli avversari. Vlasic, Radonjic, Miranchuk e Praet per quanto si sacrifichino in fase difensiva potrebbero non bastare in copertura e Linetty e Ricci non sono i classici “mastini” che azzannano gli avversari. Servirebbe uno alla Gattuso per reggere senza esporsi a troppi pericoli il contemporaneo utilizzo di Vlasic, Radonjic, Miranchuk e Praet più quello di un centravanti prolifico.