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Segnali positivi dal Torino, ma preoccupano i soliti errori sul più bello

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Sirigu e Belotti

Il bicchiere deve essere considerato mezzo pieno poiché il Torino arrivava da tre sconfitte, ma il pareggio con il Sassuolo da una parte fa rabbia perché la squadra di De Zerbi in due minuti ha rimontato lo svantaggio di due gol portandosi sul tre a tre e dall’altra ricorda, e non ce n’era nessun bisogno, che i granata hanno la malsana capacità di commettere sempre errori sul più bello. Eppure era risaputo che il Sassuolo non molla mai e la rimonta ai danni del Bologna della settimana prima sarebbe dovuta essere un monito tanto più che Giampaolo alla vigilia aveva detto che era stata ben analizzata quella partita, ma è evidente che non è servito.

Il Torino ieri sera ha approcciato alla partita con il freno a mano tirato, ma gli zero punti in classifica e il sapere che davanti avevano una squadra che sa fare gioco e tanti gol può avere sicuramente influito. Comunque con il passare dei minuti la squadra di Giampaolo è riuscita a impedire al Sassuolo di gestire come voleva la partita chiudendo bene gli spazi, complice anche il fatto che gli avversari non sembravano essere in serata di grazia o forse erano un po’ troppo fiduciosi dei loro mezzi e forti delle difficoltà che fino a quel momento avevano avuto i granata. Così sfruttando meglio le occasioni da gol (9’ Verdi, 18’ Meïté a fronte 5’ Ferrari e 27’ Berardi)  il Torino è passato in vantaggio con Linetty, al suo primo gol in granata. Il Sassuolo non ha saputo riorganizzarsi al meglio e reagire allo svantaggio in modo da creare veri pericoli poiché le conclusioni di  Kyriakopoulos (40’) e di Caputo (43’) e la punizione di Locatelli (45’+1’) non lo sono state e così il Torino è tornato negli spogliatoi in vantaggio di un gol. Nella ripresa i padroni di casa si sono presentati in campo più determinati pressando maggiormente, ma a rendersi più pericoloso è stato comunque il Torino con Belotti che ha costretto Consigli ad essere reattivo sul suo colpo di testa  (54’) poi sono iniziati gli errori granata. Verdi si è mangiato un gol a tu per tu con il portiere che sarà stato bravo a deviare, ma resta l’occasione troppo ghiotta mancata da Simone (57’). Belotti è riandato vicino al gol (58’). L’uscita a vuoto di Sirigu (ne aveva fatta un’altra al 51’ su tiro di Chiriches deviato dalla schiena di Vojvoda) su Djuricic con Boga che si è divorato il gol mandando alto (69’). Poi Verdi ha perso palla e nel proseguimento dell’azione il varco lasciato da Bremer e Lyanco ha permesso a Djuricic di pareggiare (69’). Ma il Torino non si è dato per vinto, nota decisamente positiva, e prima con Belotti (77’) e poi con Lukic (79’) si è portato sul tre a uno. Ma altri errori gli sono stati fatali e così la possibilità di tornare a casa con i tre punti è sfumata. Chiriches ha fatto un eurogol con il tiro all’incrocio dei pali potente e perfettamente indirizzato, ma il fatto che nessuno lo abbia fermato e che il Torino non avesse la capacità di tenere gli avversari lontani dalla propria area è un dato di fatto (84’) e poi Bremer si è fatto anticipare da Caputo che ha pareggiato i conti (85’).

Non si può negare e anzi va sottolineato che dei miglioramenti rispetto alle partite precedenti si sono visti ed è evidente che il lavoro che sta facendo Giampaolo sta forgiando la squadra a esprimere il calcio che vuole il mister, ma il fatto che persistano ormai da tempo immemorabile errori individuali e collettivi non può non preoccupare e fa temere che sotto questo aspetto il lavoro che c’è ancora da fare sia immane. Mercoledì ci sarà la partita di Coppa Italia (fischio d’inizio ore 14) con il Lecce e poi domenica primo novembre l’avversario sarà la Lazio due banchi di prova differenti per grado di difficoltà, ma che saranno molto significativi per vedere se ci saranno progressi anche sugli errori che troppo spesso vengono commessi.


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