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Senza Immobile e Moretti tocca a Cerci guidare il Torino alla vittoria

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

I diciassette gol di Immobile pesano molto sul cammino fin qui tenuto dal Torino come d’altronde gli undici di Cerci, ma nell’ultimo periodo Alessio ha smarrito quella brillantezza atletica e forse anche un po’ di motivazioni che lo avevano fatto assurgere a spauracchio di qualsiasi avversario per le sue scorribande sulla fascia destra e la capacità di saltare l’uomo e accentrarsi diventando imprevedibile, perché poi o va personalmente al tiro finale o sfodera un passaggio a pescare un compagno, di solito Immobile, ben piazzato e pronto a scaricare in rete il pallone. Anche Moretti ha contribuito tantissimo a creare equilibrio in difesa e la continuità di rendimento unita alla grande esperienza hanno fatto la differenza rendendo la difesa un reparto affidabile. Sicuramente Emiliano ha un gioco meno appariscente di quello di Immobile, però ai fini del risultato è altrettanto fondamentale.

 

Con il Cagliari né Moretti né Immobile saranno in campo perché dovranno scontare un turno di squalifica e questo costringerà Ventura a cambiare, anche se le scelte del mister saranno quasi obbligate. In attacco l’unico a disposizione è Meggiorini poiché Larrondo è infortunato e Barreto fino a ieri aveva ancora la febbre, quindi al massimo potrà accomodarsi in panchina domenica, come magari i giovani della Primavera Aramu e Gyasi, se saranno convocati. Per quel che riguarda la difesa il candidato a sostituire Moretti è Rodriguez, ma in questo caso qualche possibilità in più di variazione per Ventura c’è. Se vorrà mantenere un assetto il più simile possibile alle ultime partite allora davanti a Padelli ci saranno partendo da destra Bovo, Glik e Rodriguez, altrimenti potrebbe anche variare la posizione dei tre spostando Glik sulla destra, mettendo Rodriguez al centro e Bovo sulla sinistra. Il centrocampo è l’unico reparto dove nonostante le assenze a sinistra di Masiello e Pasquale per infortunio un po’ più di abbondanza c’è. Basha, infatti, ha superato il problema alla caviglia ed è tornato a disposizione e Farnerud ha voglia di riprendersi il posto da titolare e anche Vesovic come Tachtsidis desidererebbero incrementare il minutaggio in campo, starà al mister decidere se dar loro spazio oppure se continuare ad affidarsi a Maksimovic, Kurtic, Vives, El Kaddouri e Darmian. Facile prevedere che Vives e Darmian si aggiudicheranno una maglia da titolari, ma è molto probabile che anche gli altri la spuntino sui compagni.

 

Il Cagliari è un avversario ostico e già all’andata il Torino tornò sconfitto dalla Sardegna, non disputò una partita peggiore di quella dei rossoblu, ma fu meno determinato risultando troppo attendista e finendo per pagare il pressing più efficace dei padroni di casa. La squadra di Lopez battendo il Verona si è portata a trentaquattro punti non può quindi dirsi fuori dalla lotta salvezza, però l’ha ipotecata. Di conseguenza è prevedibile che verrà a Torino con l’intento di fare una partita accorta in modo da portare a casa almeno un punto, tanto più che se non sarà accettato il ricorso dovrà fare a meno di Conti, che con la doppietta all’andata portò alla vittoria la sua squadra, fermato dal giudice sportivo dopo la gara con la Lazio per tre giornate, di cui due già scontate, e di Pinilla squalificato per un turno. Il Torino reduce dalla sconfitta con la Roma è da tempo in una posizione di classifica che lo pone in una condizione di assoluta tranquillità rispetto al discorso salvezza, però è scivolato nella parte destra della classifica e quindi tornare a sinistra dovrebbe essere la motivazione che domenica lo spingerà a inseguire la vittoria e per farlo dovrà poter contare su Cerci, il giocatore di maggior classe di cui dispone. Alessio dovrà trascinare i compagni e farsi carico di essere il valore aggiunto della squadra, anche perché non ha ancora l’assoluta certezza di essere convocato per il Mondiale in Brasile e oltretutto la convocazione non è garanzia di giocare. Andare in Nazionale per poi vedere le partite comodamente seduto in panchina o peggio ancora in tribuna e tutt’al più disputare qualche spezzone finale non può essere un obiettivo per Cerci, quindi fare bene, anzi benissimo nel Torino è l’unico viatico per indossare la maglia azzurra da protagonista.