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Serve un Toro molto cinico anche con la Roma: un bel test per la squadra di Juric

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric

Quest’anno il Torino ha più alternative e una panchina con un tasso qualitativo superiore e questo mette mister Juric nella condizione di poter schierare formazioni ad hoc a seconda dell’avversario di turno, senza ovviamente snaturare il suo credo calcistico e proseguendo sulla strada dei concetti chiari che ha impartito nelle due stagioni passate e mantenendo l’equilibrio senza sbilanciare la squadra in avanti. Serve però che i suoi giocatori stiano bene fisicamente e che abbiano una condizione atletica buona. E così dopo la vittoria di misura colta all’ultimo con il Genoa e quella netta, come dimostra il tre a zero, con la Salernitana c’è la possibilità per i granata di portare a tre il numero dei successi consecutivi, ma per farlo occorrerà domani sera al Grande Torino Olimpico battere la Roma, che insegue il successo in trasferta in campionato dallo scorso 8 aprile che guarda caso fu proprio contro il Torino.

Vlasic ha superato la gastroenterite acuta che lo ha messo ko a Salerno e Ilic, che era tornato dagli impegni con la Nazionale con una caviglia malconcia, pare aver recuperato. Restano out Djidji, Vojvoda e il giovane terzo portiere Popa. Mentre sono da capire le condizioni di Zima che continua ad accusare fastidi al ginocchio destro che era stato operato a inizio febbraio. Non tutti quindi sono arruolabili e in perfetta forma, ma a Juric restano comunque alternative valide. I dubbi maggiori sono quelli a centrocampo e sulla trequarti: chi schierare al fianco di Ricci e chi affiancare a Radonjic, che ha segnato tre gol nelle ultime due partite e che è l’attuale capocannoniere granata. Non va dimenticato che con la partita con la Roma inizia un mini tour de force dovuto al turno infrasettimanale: domani la Roma, giovedì la Lazio nella Capitale, il lunedì dopo il Verona in casa e poi, prima della nuova sosta del campionato, il sabato successivo la Juventus allo Stadium. Quattro partite in quattordici giorni con tre delle quali con squadre più forti.

Ma tornando ai dubbi  che può avere Juric, meglio Ilic, dotato di maggiore inventiva e che ha un tocco magico quando calcia, oppure i muscoli di Tameze, anche lui peraltro dotato di un buon tocco, o Linetty, instancabile operaio specializzato della mediana? Gli ultimi due danno maggiori garanzie in fase di copertura, mentre Ilic permette più fluidità nella manovra offensiva. Sulla trequarti Vlasic è il pit bull al quale Juric difficilmente ha rinunciato in passato, Seck è in crescita, ma per età difetta sul piano dell’esperienza e oltretutto ha bisogno di spazi per dare il meglio di sé, in alternativa c’è Karamoh oppure arretrare un po’ il raggio d’azione di Sanabria, che però Juric vede come uno dei tre numeri 9. In attacco dovrebbe ottenere ancora una volta la maglia da titolare Zapata, che con la sua fisicità oltre a portarsi via il suo marcatore spesso ne impegna anche un altro permettendo così a un compagno di essere più libero di agire e in più sa servire buoni palloni se c’è qualcuno ben posizionato, senza dimenticare che h fiuto del gol seppur con il Torino, nelle due gare disputate, non abbia ancora segnato nonostante ci sia andato vicino. Sanabria dalla sua dà garanzie di fare un buon raccordo fra i reparti e se ritrova la vena della seconda parte dello scorso campionato anche lui sa andare in gol. Decisamente più difficile che sia Pellegri a partire dall’inizio, ma su di lui si può contare a gara in corso perché entra sempre con la grande voglia di fare vedere che può essere più che una promessa.

Di sicuro servirà un Torino cinico e dovrà esserlo ancora di più che con la Salernitana poiché i giallorossi concederanno meno occasioni da gol. Servirà ai granata anche grande attenzione in fase difensiva perché Dybala e Lukaku, e non solo loro, sanno come fare male agli avversari. Per il Torino che contro l’altra big che finora ha affrontato, il Milan, aveva disputato la peggior partita dell’era Juric, deludendo molto l’allenatore per l’atteggiamento avuto in campo, la gara con la Roma sarà un bel test utile per capire sia quanto già la squadra è già amalgamata sia per vedere se il potenziale che c’è sulla carta riesce a essere tradotto sul campo.


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