Servono attaccanti: perché non pensare ad Acquafresca?
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Robert Acquafresca il Torino lo conosce molto bene perché dall’età di nove anni ha indossato la maglia granata e l’ha tolta solo a causa del fallimento dell’estate del 2005, quando era una delle colonne portanti della Primavera allenata da Giacomo Ferri. Il giocatore ha un buon fiuto del gol e fin qui dovrebbe essere il minimo per un attaccante, ma è anche dotato di grande rapidità di corsa con propensione ad accelerare nelle sgroppate man mano che si avvicina alla porta, senza perdere lucidità al momento del tiro finale. Altre sue caratteristiche sono l’abilità nei movimenti e nel gioco aereo. E’ vero che nelle ultime stagioni con il Bologna e il Levante Acquafresca non ha brillato, ma compirà ventisei anni a settembre e rientra nella tipologia di giocatori che hanno voglia di emergere e di dimostrare che chi li indicava come futuri protagonisti del calcio italiano non si sbagliava, un po’ come è accaduto a Cerci nella passata stagione.
Il Torino ha bisogno di attaccanti che abbiano le caratteristiche tecniche di Acquafresca e pensare a lui non sarebbe una follia. Il Bologna è titolare del cartellino del giocatore e intavolare una trattativa con la società emiliana non è impossibile, oltretutto si potrebbe ragionare su cifre non particolarmente onerose per le casse del Torino. Immaginare Cerci sulla destra ed Acquafresca al centro in coppia con Barreto non è male e la manovra d’attacco granata con questi tre interpreti sarebbe veloce e non facilmente prevedibile per i difensori avversari. Cerci e Barreto sono due pupilli di Ventura così come Meggiorini, ma Acquafresca potrebbe integrarsi in questo gruppetto e non stonerebbe neppure se arrivasse anche Immobile, se poi Robert ritrovasse lo smalto di qualche tempo fa per i tifosi del Toro il divertimento sarebbe assicurato.
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