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Sette calciatori in bilico: devono conquistarsi il riscatto da parte del Torino, che anche su questo si gioca la fiducia dei tifosi

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Giocatori del Torino

Brekalo, Fares, Pellegri, Pjaca e Praet sono arrivati in prestito al Torino con diritto di riscatto che può essere esercitato dal club granata. Pobega invece è in prestito secco. Per Ricci c’è un obbligo condizionato del riscatto a determinate condizioni. Mentre invece scatterà l’obbligo di riscatto per Berisha e anche per Mandragora, quest’ultimo in effetti avrebbe anche lui un obbligo condizionato, ma la variabile è che il Torino resti in Serie A e a questo punto si può dire che questa condizione sia ormai superata. Ci sono quindi sette giocatori che devono conquistarsi il diritto di rimanere al Torino convincendo Juric a chiedere a Cairo e di conseguenza a Vagnati di sborsare i denari che occorrono per trasformare i loro prestiti in acquisti definitivi.  A parte Fares che si è infortunato in allenamento tre giorni dopo il suo arrivo e che purtroppo per lui non ha possibilità di fare nulla per giocarsi le sue chance poiché è impegnato a recuperare dall’operazione, al più può dimostrare massima scrupolosità e determinazione nel seguire il percorso per superare l’infortunio. E anche Pobega che può dare tutto quando gioca affinché il Torino chieda al Milan di trattenerlo nella speranza che i rossoneri accettino puntando su altri giocatori e magri non si accordino con qualche altro club interessato al ragazzo. Tutti gli altri cinque, Brekalo, Pellegri, Pjaca, Praet e Ricci, quando rientrerà dall’infortunio presumibilmente verso la fine di aprile o ai primi di maggio, e Ricci devono sudare in campo e in allenamento per restare.

Brekalo è il giocatore che finora ha convinto più di tutti: è l’attuale capocannoniere granata con sei gol all’attivo impreziositi da 1 assist, a Belotti nel derby che è valso il pareggio all’Allianz Stadium. E per lui il Torino dovrebbe sborsare 11 milioni di euro al Wolfsburg. La cifra non è stratosferica ed è alla portata del club granata. In più il giocatore si trova bene quindi non dovrebbero esserci problemi nel riscattarlo. Discorso differente per Pellegri per lui occorrerebbero 6 mln più uno di bonus, ma difficilmente il Monaco metterà i bastoni fra le ruote per riaverlo per cui esistete anche la possibilità di un rinnovo del prestito o magari rinegoziare la cifra a seconda di quanto giocherà e farà vedere in campo.Pjaca, anche a causa di alcuni acciacchi, non ha potuto esprimere finora tutto il suo potenziale e il suo riscatto costa 6,5 mln, non una cifra esorbitante per cui dovrebbe essere mister Juric a dire se il giocatore è adatto oppure se ne preferisce un altro. Praet quando non ha avuto problemi fisici è stato sempre utilizzato di conseguenza si può pensare che sia ritenuto valido nell’economia del gioco e anzi prima dell’ultimo infortunio Juric gli chiedeva di “legare di più e creare più gioco”. E questo indica che da una parte il calciatore era funzionale, ma dall’altra che poteva dare ancora di più. Il suo riscatto inciderebbe sulle casse societarie per 15 mln, in assoluto non uno sproposito, però è tutto da vedere se Cairo sia disposto a tanto, anche per lui potrebbe essere chiesto uno sconto al Leicester o più verosimilmente il rinnovo del prestito. Infine Ricci il ragazzo non ha ancora esordito, ma rispetto all’Empoli il Torino ha un gioco differente Andreazzoli a centrocampo utilizza tre uomini mentre Juric due per cui è inevitabile che Samuele abbia bisogno di un po’ di tempo per adattarsi e comunque sembra che il suo ingresso in campo sia imminente, magari già domenica nel corso della gara con il Cagliari. Per riscattarlo occorrono 8,5 mln, ma se dimostra di poter utilizzare le sue qualità anche nel Torino il restare non dovrebbe essere un problema visto che i suoi vent’anni lo collocano fra i giocatori di prospettiva.

In estate al Torino ci saranno di sicuro dei cambiamenti in tutti i reparti. Va compreso se è il caso di continuare a puntare sul portiere Vanja Milinkovic-Savic e se Berisha o più ancora Gemello eventualmente sono gli elementi adatti per sostituirlo. Sulle fasce gli attuali titolari sono Singo e Vojvoda e c’è Ansaldi che è in scadenza di contratto e va per i 36 anni e ha una carriera condizionata dalla fragilità muscolare, ma resta quando sta bene un elemento validissimo. E poi c’è Aina che non ha mai convinto del tutto. Lukic e Mandragora in mezzo al campo sono certezze, ma non basterebbe il solo Ricci ed eventualmente Linetty, sempre che resti, soprattutto de Pobega dovesse tornare al Milan. Sulla trequarti va deciso chi sarà riscattato e chi no e di conseguenza va completato il reparto, ora l’unico giocatore di proprietà del Torino è il giovane Seck che finora in Serie A non ha mai giocato e c’è Edera che da maggio scorso è alle prese con il recupero da un grave infortunio. E poi ci sono le due fondamentali questioni difensore centrale e punta. Bremer è destinato ad andare via e con il ricavato della sua vendita, non meno di 30 mln, oltre a prendere un altro difensore centrale affidabile (Buongiorno sta studiando il ruolo, ma vale la pena cambiargli posizione, è un centrale di sinistra, oppure non sarebbe meglio lasciarlo dov’è e affinarne le qualità?) potrebbero esserci i sodi per alcuni riscatti. E poi in difesa servirà un altro rincalzo, Izzo andrà via anche lui ma c’è Zima come sostituto o alternativa a Djidji, però occorre uno che quando serve prenda il posto di chi sostituirà Bremer, mentre sul centro sinistra con Buongiorno e Rodriguez non servono altri elementi. L’addio di Belotti è un’altra variabile, molto poche le possibilità che resti, ma non del tutto da escludere categoricamente. E da lui che aveva rinnovato già in passato, come ha fatto recentemente Bremer, il Torino non ricaverebbe nulla poiché è in scadenza di contratto. E’ quindi evidente che servirà una punta centrale che garantisca di andare in doppia cifra poiché Sanabria finora non  lo ha fatto e il giovane Pellegri al momento questo non lo garantisce ancora, mentre Zaza non lo ha mai garantito e Warming non è una punta di ruolo. E una punta centrale che segni costa e non è così facile trovare un altro Belotti che fu preso dal Palermo per 8,5 mln e che poi si è rivelato manna dal cielo per il Torino.

13 partite non sono poche, ma vanno fatte le scelte giuste perché il Torino non può continuare ad accontentarsi di stare lontano dalla zona a rischio retrocessione, ma deve essere più ambizioso. Solo così i tifosi torneranno a fidarsi e allora andranno in massa allo stadio: troppe volte sono stati illusi e ora non ci cascano più.