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Settimana di fuoco che va superata partendo con una vittoria

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

E’ quando il gioco  si fa duro che si vede il vero valore di una squadra. Il momento per il Torino è arrivato: il giudizio non dipenderà dai punti che la squadra conquisterà, ma dall’atteggiamento che avrà in campo, dalla capacità che avrà di superare i propri difetti attraverso l’esaltazione dei pregi, dalla maturità che dimostrerà il gruppo nel produrre gioco sfruttando le qualità dei singoli. I risultati saranno solo la conseguenza. Alla luce di tutto ciò assume grande importanza la partita con il Parma  perché ancora una volta il calendario si rivela amico del Torino e mette sulla strada dei granata come prima tappa un avversario alla portata.


Giocare bene e quindi fare punti con il Parma è basilare per poi affrontare la doppia trasferta con Lazio e Napoli senza dover guardare la classifica e contare quante squadre sono rimaste a fianco e alle spalle, oggi a quota nove con il Torino ci sono Genoa, Parma e Udinese e dietro Atalanta e Cagliari con otto, Milan, Bologna, Chievo e Pescara con sette, Palermo con sei e Siena con due. E’ vero che si è alla nona giornata, quindi neppure a un quarto del campionato, ma è altrettanto innegabile che ogni punto è prezioso quando poi a fine stagione arrivano i verdetti.


Il rodaggio ormai è finito, gli acciacchi, gravi o meno, di alcuni giocatori non possono condizionare la squadra e finora non lo hanno fatto. Se Ogbonna non giocherà domenica le soluzioni a disposizione del mister sono più d’una: la coppia di difensori centrali Di Cesare-Rodriguez ha retto bene a Palermo, quindi è una garanzia per la gara con il Parma; variante può essere Glik-Rodriguez o Di Cesare-Glik; infine c’è da tener conto che Darmian può giocare anche da centrale. L’assenza del gioiello più prezioso, che nessuno si augura, ma che potrebbe accadere non deve creare apprensione, anche perché è meglio dare a Ogbonna più tempo per recuperare dal momento che c’è una partita casalinga con una formazione più o meno allo stesso livello, in modo da averlo a disposizione con le squadre qualitativamente più forti. Se Santana non è ancora in condizione di andare in campo ci sono per due posti tre giocatori di ruolo Cerci, Stevanovic e Birsa e in più è possibile utilizzare come esterno alto D’Ambrosio, Vives o Sgrigna, quindi gli uomini non mancano.


Sotto esame con il Parma in particolare ci sarà la manovra offensiva che finora è stata quella che ha convinto meno. Già in estate tifosi e esperti ritenevano che il Torino dovesse prendere un attaccante che avesse esperienza della serie A e che potesse garantire almeno una decina di gol. Queste aspettative sono state deluse e senza voler puntare il dito contro Bianchi, Sgrigna, Meggiorini e Sansone - Diop non avendo ancora esordito non può essere preso in considerazione - è innegabile che cinque partite su otto senza gol sono troppe, anche per una neo promossa, quindi allenatore e giocatori devono assolutamente trovare una soluzione a questo che non può non essere considerato un problema.
Il Parma va affrontato con la serenità che deriva dalla certezza dei propri mezzi e del lavoro fin qui svolto e con la consapevolezza che gli esami non decretano necessariamente bocciature, ma anche promozioni, l’importante è che si arrivi preparati e determinati a conseguire un risultato positivo.


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Domenica 15 dicembre
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