Solo il bilancio attivo fra palloni persi e recuperati porta la vittoria
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Può sembrare scontato e forse lo è, ma il Torino finora in campionato ha vinto solo se il bilancio fra palloni persi e recuperati è stato positivo e se anche nei confronti dell’avversario è stato sotto questi aspetti migliore, unica eccezione la partita con il Pescara, però, i granata erano già in dieci alla fine del primo tempo e poi in nove poco oltre il trentesimo del secondo. Questi numeri riportati sul sito della Lega si serie A vanno comunque tenuti in considerazione e utilizzati per aumentare la soglia d’attenzione e la precisione dei giocatori che vanno in capo.
Con il Milan il Torino ha perso 26 palloni e ne ha recuperati 16 con una differenza di meno dieci, il bilancio dei rossoneri invece è stato di 24 a 20 e seppur il saldo sia stato negativo avendo perso meno palle dei granata (meno due) e avendone recuperate di più (più quattro) alla fine hanno vinto tre a due. E’ vero che la partita poteva finire in parità se Belotti avesse realizzato il rigore concesso all’ultimo, però, al massimo sarebbe stato un pareggio e non una vittoria.
Con il Bologna c’è stata una differenza positiva di più dieci (23 a 33), mentre i rossoblù hanno fatto peggio 33 a 28 con un negativo di cinque e inoltre hanno perso dieci palloni in più e recuperati cinque in meno e, infatti, il Torino ha vinto cinque a uno.
Con l’Atalanta il saldo dei granata è tornato negativo a meno cinque (21 a 16), e i nerazzurri pur avendo fatto registrare un bilancio negativo anche loro ammontante a meno cinque hanno, però, fatto meglio rispetto al Torino per quel che concerne i palloni recuperati, 29 a 24, quindi se anche c’è stato il dato negativo sulle palle perse, più otto, è stato sufficiente recuperarne di più (altro più otto) e per i granata il tutto si è tradotto con una sconfitta per due a uno.
Con l’Empoli regola confermata, 29 a 24 e altra differenza negativa di meno cinque, gli azzurri invece si sono mantenuti in equilibrio, 29 a 29, pareggiando il conto dei palloni persi, ma recuperandone cinque di più e finendo per costringere il Torino a un pari a reti inviolate.
Con il Pescara i dati vanno letti tenendo ben presente il condizionamento dovuto alle due espulsioni di Acquah e Vives per il Torino, infatti, il pareggio zero a zero ha visto sempre il saldo negativo per i granata con 40 a 27, ossia un meno tredici fra palle perse e recuperate, ma anche un altrettanto negativo bilancio per i biancazzurri di meno ventisei e una differenza con i granata di otto palle perse in più e di cinque in meno recuperate.
Con la Roma tutti i valori tornano positivi per il Torino e, infatti, torna anche la vittoria, tre a uno, con un bel più dieci come saldo fra palloni persi (15) e recuperati (25) e a questo va sommato il fatto che i giallorossi hanno collezionato tutti dati negativi, 29 a 16, meno tredici, e un più quattordici rispetto ai granata relativo alle palle perse e un meno nove sul computo delle palle recuperate.
In una partita ci sono indubbiamente tanti alti fattori che determinano il risultato oltre ai palloni persi e recuperati, ma questi due dati hanno un’importanza evidente sul gioco perché se negativi non solo penalizzano, ma contemporaneamente vanno anche a vantaggio dell’avversario. Sicuramente migliorando questi due aspetti il Torino otterrà un numero più consistente di vittorie.