Sono troppi i gol subiti dal Torino: per andare in Europa vanno ridotti
Fonte: Elena Rossin
Diciannove reti incassate in dodici partite sono un dato che non è in linea con l’obiettivo stagionale del Torino di andare in Europa League e a rendere più difficile la situazione c’è il fatto che i diciassette gol realizzati fanno sì che la differenza reti sia negativa di due. Nelle ultime sei stagioni mai nessuna squadra che ha concluso il campionato con una differenza reti negativa è approdata nelle coppe europee. Infatti, bisogna risalire al campionato 2010-2011 quando il Palermo, giunto ottavo, con un meno cinque gol in campionato fra quelli fatti e quelli subiti si qualificò al terzo turno preliminare d’Europa League, ma solo in virtù di essere stato finalista della Coppa Italia e l’Inter, che la vinse, era già in Champions poiché era arrivata seconda. L’importanza, quindi, di mantenere il più possibile la propria porta inviolata è rilevante quando si hanno ambizioni come quella del Torino.
Nello scorso campionato a parità di giornate disputate il Torino aveva subito tre gol in meno (sedici) e ne aveva realizzati ben dieci di più (ventisette) con una differenza reti di più undici. E’ vero che in questa stagione Belotti si è infortunato e ha dovuto saltare tre partite, Crotone, Roma e Fiorentina, e quindi in parte si spiega un calo dei gol realizzati, ma questo non cambia la questione per quel che riguarda i gol subiti. Il dato se non è proprio allarmante, poiché si è a poco più di un quarto del campionato, però, è almeno da tenere in grande considerazione per porvi immediato rimedio. Fino all’ottava giornata compresa la squadra di Mihajlovic ha mantenuto il dato della differenza reti non negativo poi da allora ha oscillato fra il meno tre e l’attuale meno due.
Influisce sulla classifica, in modo del tutto evidente, se si prendono gol, così, come influisce quanti se ne fanno e, infatti, confrontando lo scorso campionato con l’attuale dopo dodici giornate l’anno scorso il Torino era settimo, mentre adesso è ottavo. Non si può neppure aggrapparsi al calendario per cercare di attenuare la questione perché se quest’anno il Torino ha affrontato Juventus, Roma, Fiorentina e Inter che sono squadre più forti e volendo si può aggiungere la Sampdoria, che ha sei punti in più e deve recuperare una partita con la Roma, o sostituirla alla Fiorentina, che ha un punto in meno, nello scorso torneo i granata si erano dovuti cimentare con Milan, Atalanta, Roma, Fiorentina, Inter e Lazio, tutte squadre poi avvivate a fine campionato davanti al Torino. Nel passato torneo, sempre prendendo in considerazione un ugual numero di partite disputate, la porta difesa da Padelli nelle prime due giornate e poi da Sirigu rimase inviolata due volte con l’Empoli in casa e poi con il Pescara in trasferta, nell’attuale campionato Sirigu non ha dovuto raccogliere palloni nella sua rete nella gara con il Sassuolo e in quella con il Benevento, ma in tutte le altre sì. E’ chiaro che non si tratta solo di una questione relativa al portiere o ai difensori, che rispondono in prima persona per gli errori individuali, ma che investe tutta la fase difensiva ed è per questo che le soluzioni da trovarsi devono obbligatoriamente coinvolgere tutti i giocatori in campo altrimenti, come già successo nella scorsa stagione, alla fine pur a fronte di tante reti segnate peserà negativamente il numero di quelle subite e l’obiettivo stagionale non sarà centrato.