.

Su Belotti bisogna fare chiarezza: sarà lui il perno del Torino?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

La prima certezza dopo l’arrivo di Mazzarri è stata che per l’ennesima volta il Torino ripartirà da un nuovo corso e nel giro di poche settimane si è capito che anche questa stagione non sarebbe stata aggiustata e di conseguenza archiviata ben prima della fine del campionato nel novero di quelle deludenti a causa del fallimento sportivo per mancato raggiungimento di traguardi sul campo. E’ inevitabile, quindi, che già adesso si facciano ragionamenti, dentro e fuori la società, intorno a quali giocatori debba essere costruito il nuovo corso.

E’ meglio mettere in chiaro subito una cosa basilare: nel Torino di Mazzarri dovrà esserci uno zoccolo duro formato da giocatori che dovranno rimanere parecchi anni e di conseguenza dovranno avere un’età compatibile per non dover andare in pensione a stretto giro di posta, ma anche non essere ragazzini di belle speranze che più che dare garanzie hanno da imparare. Giocatori, quindi che abbiano tra i ventitré-ventiquattro e i ventisette-ventotto anni. E non ci dovrebbe essere bisogno di dirlo ma per amor di chiarezza meglio farlo, dovranno avere qualità tecniche e doti caratteriali che permettano di raggiungere risultati superiori agli attuali. La tranquillità data dal centro classifica non piace perché non emoziona e se non c’è emozione il calcio perde d’interesse.

Un nome intorno al quale tanti discorsi s’intrecceranno è quello di Belotti, che è anche il capitano. Bene, partire da un attaccante per formare uno zoccolo duro è giusto, ma il “Gallo” deve essere più che convinto, e deve esserlo anche tutto il suo entourage, che restare al Torino sia per lui la soluzione perfetta. Non migliore, ma perfetta. Ovviamente non restare per un anno per poi andare via, ma rimanerci per non meno di quattro o cinque. Se questo non avverrà allora il circolo vizioso ne quale è finito il Torino in questi anni fagociterà anche il nuovo corso di Mazzarri. Fare chiarezza intorno a Belotti sarà la cartina di tornasole di tutto e darà segnali forti sulla volontà della società di dare un taglio netto con le politiche del passato oppure di perseverare su una linea che non ha portato alcun risultato soddisfacente. Fare o non fare chiarezza su Belotti condizionerà il mercato del Torino e metterà Mazzarri in una buona o precaria condizione per poter lavorare. Certo la politica finora intrapresa dalla società garantisce plusvalenze e rischi di fatto quasi azzerati, ma neppure nessuna emozione perché avere i conti in ordine è un grande merito, ma restare nel limbo di metà classifica è una mediocrità non accettabile, almeno per chi ama veramente il Toro.


Altre notizie
PUBBLICITÀ