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Su Singo serve cautela, ma occorre concedergli più spazio

di M. V.

La prima intuizione l'ha avuta l'esperto di giovani, Massimo Bava, che lo ha portato nella Primavera granata nell'estate del 2018. La seconda è stata opera di Federico Coppitelli, che da difensore centrale, comprendendo le sue potenzialità fisiche, lo ha spostato sulla fascia. Da li in poi quella di Singo è stata una crescita continua, prima con gli Under 19, poi esordendo in Europa League ed in campionato ed infine con la prima gara da titolare contro la Roma nella penultima giornata dallo scorso campionato, spedito in campo nell'undici titolare da Moreno Longo a cui ha regalato anche un gol. La prestazione di ieri contro il Lecce, poi, è la dimostrazione di come questo calciatore abbia completato il suo percorso di maturazione svolto tutto in maglia granata. Velocità, scatto, fisico ed anche intelligenza tattica sono emerse con evidenza, ma ciò che è più importante, è incredibilmente migliorato il gioco con la palla, con cross messi in mezzo con una percentuale di riuscita ben superiore a quella dei compagni di reparto, uno dei maggiori difetti riscontrati nella Primavera e svaniti improvvisamente, probabilmente insieme all'emozione. Ora il Toro si ritrova in rosa cinque terzini, di cui uno, Ansaldi, anche utilizzabile in mediana, ma solo in casi di estrema necessità. Bisogna andarci piano con i paragoni ed i toni utilizzati in questi giorni, ma è anche corretto rendere giustizia ad una crescita tanto importante e concedergli, d'ora in avanti, molto più spazio.