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Superare se stessi per l’Europa. Sfida-gol fra Immobile e Bianchi

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

L’Europa League è vicina come non lo era più stata negli ultimi venti anni, infatti, l’ultima presenza del Torino in una coppa internazionale, risale alla stagione 1993-1994, l’allora Coppa delle Coppe, poi solo l’Intertoto nel 2002. A iniziare da domani e fino al sedici marzo per i granata c’è un periodo molto impegnativo che dirà con buona certezza se la squadra può coltivare ambizioni internazionali o se deve rimandare il tutto alla prossima stagione, poiché non è ancora pronta per un traguardo così prestigioso. Bologna, Verona, Juventus, Sampdoria, Inter e Napoli saranno gli ostacoli da superare e il campo il giudice che valuterà senza possibilità di appello il Torino. Sulla carta Bologna e Sampdoria sono avversari che non dovrebbero destare problemi per chi come i granata è candidato a un posto per l’Europa League; il Verona è la vera rivelazione del campionato ed è equivalente al Torino per organico e forza; l’Inter è una variabile impazzita difficilmente valutabile, ma con qualità di base superiori; il Napoli è più forte, però ha già commesso scivoloni che l’hanno auto-escluso dalla corsa per lo scudetto; la Juventus in questo momento, piaccia o non piaccia, è la squadra che non ha rivali in Italia.

 

Fare calcoli per il Torino non è possibile e dovrà affrontare questo periodo partita per partita senza pensare all’avversario di turno e concentrarsi solo su se stesso in modo da dare il massimo e ricavarne il più possibile. Speculare pensando che, ad esempio, battere una grande è prestigioso e gratificante per l’ego dei singoli e della squadra rischia di compromettere tutto e di lasciare a mani vuote o quasi. Già domani con sei giocatori in diffida, Padelli, Maksimovic, Glik, Kurtic, Cerci e Immobile, si dovrà superare la tentazione di preservarne qualcuno per le gare successive, salvo che la partita non prenda una piega molto positiva nel primo tempo e venga chiusa dal Torino senza possibilità per il Bologna di riaprirla, in modo che alla fine non si debbano rimpiangere punti lasciati per strada. Il primo pensiero di Ventura e dei giocatori dovrà essere quello di vincere perché i punti conquistati non li porta via nessuno, mentre quelli della partita successiva sono solo potenziali, in modo da mantenere l’attuale posizione in classifica e sperare che dagli altri campi arrivino risultati favorevoli.

 

E’ nelle corde del Torino battere il Bologna, con tutto il rispetto per gli avversari. I granata non possono e non devono nascondersi dietro la piccola modestia, che suona stridente e un po’stonata, del dobbiamo pensare prima di tutto a raggiungere i quaranta punti e che affrontare un avversario in difficoltà è insidioso: hanno quindici punti in più; hanno subito dieci gol in meno e segnati quindici di più; hanno l’organico quasi al completo mancando il solo Gazzi, fra i convocati anche Vesovic e Larrondo, mentre il Bologna non potrà contare su Kone e Moscardelli squalificati, Pazienza, Acquafresca e molto probabilmente anche su Della Rocca e Cech infortunati e Ibson, che in settimana si è allenato poco perché impegnato con le pratiche burocratiche per ottenere il transfert Fifa, e da ieri è stato privato di Diamanti ceduto al Guangzhou.
Gli attacanti a disposizione di Ballardini finora hanno realizzato sei gol, tre Bianchi, due Laxalt e uno Cristaldo, quelli a disposizione di Ventura ventuno, undici Immobile e dieci Cerci. Se si restringe il ragionamento alle punte di ruolo, quindi escludendo Cerci e Laxalt che sono uno un esterno destro e l’altro sinistro o anche eventualmente trequartista, il discorso sui gol è a senso unico poiché il solo Immobile ha in questo torneo una vena realizzativa che, purtroppo per loro, Bianchi e Cristaldo se la sognano. Sicuramente Bianchi ha doti da bomber, come sanno benissimo i tifosi granata, però senza Diamanti e Kone chi gli serve gli assist o i cross? Se non bastasse, chi calcia le punizioni e i calci d’angolo visto che lo specialista nel Bologna era Diamanti? Ballardini avrà indubbiamente cercato di sopperire a questi problemi, ma in poco tempo trovare soluzioni valide è molto difficile e per quanto il Bologna potrà caricarsi proprio perché parte oggettivamente svantaggiato, e si sa che le difficoltà fanno scaturire forze che si crede di non avere, il Torino è nella migliore condizione possibile per conquistare i tre punti, l’Europa League è a un passo.


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