Torino, è ora di ricominciare
Azzeriamo tutto e pensiamo solo al calcio. Dopo tre giornate convulse, la partita, la conferenza di Cairo e l'attesa per il ricorso di Bianchi, ora è giunto il momento di pensare solo al calcio, alla partita che decreterà l'ultima sentenza dei principali due campionati italiani, la terza squadra che salirà in A. Come ha detto Petrachi: pensiamo solo a giocare. Cairo ha denunciato le intimidazioni a Bianchi, Mareco a sua volta ha avviato una querela contro il presidente granata, Corioni ha "consigliato" il collega di stare zitto, quando avrebbe fatto meglio a tranquillizzare il suo consulente Maifredi, il qualche però è stato smentito dalla sentenza della corte di giustizia federale che ha assolto Bianchi. Non era una bestemmia. Ma anche qui c'è da darsi una regolata. Mentre in Italia si sta decidendo di limitare le intercettazioni (e la libertà di stampa) sarebbe il caso di rivedere la norma, nel calcio, di squalificare chi bestemmia. In questo senso: la bestemmia è un reato ed è un fatto deprecabile, ma va usata una certa indulgenza se succede che in campo, a seguito di brutte situazioni, scappa a qualcuno. Se viene urlata che tutti la possono sentire, allora va usato il metodo duro, ma se viene pronunciata a denti stretti, cui vale solo il labiale della prova tv, allora non è il caso di squalificare, perchè si fa più danno a mettere in giro la frase che a soprassedere. Sui campi di calcio si vede di peggio e i due brutti atti di violenza di Mareco su Bianchi sono assai più diseducativi, così come i cori razzisti, dove finora sono state comminate multe ma mai squalifiche esemplari.
Ora quello che conta di più è riavere Bianchi domenica in campo e cercare di giocare una partita corretta, dove si deve prendere a calci la palla e non l'avversario. Questo è il bell'esempio che deve dare il calcio. C'è un bresciano che ha lanciato il fair play nel calcio e presto sarà il nuovo ct della Nazionale: Cesare Prandelli. Un allenatore che è diventato il simbolo dell'umanità e della correttezza, mai sopra le righe, mai un momento di ira o tensione. Il Brescia domenica prenda esempio da lui, non perchè siamo parziali, visto che ci chiamiamo TorinoGranata, ma il comportamento delle Rondinelle non ci è piaciuto affatto. Pensiamo anche a Scaglia, bresciano pure lui, che è un ragazzo fantastico. Ma c'è ancora una partita da giocare, dove tutto può ricomporsi con intelligenza e buonsenso, a partire dai due presidenti per passare ai giocatori. Vinca il migliore e lo sconfitto tenda la mano al vincitore. Il calcio rimane un gioco, non roviniamolo.