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Torino, a Rennes luci e ombre: Juric ha bisogno di altra qualità

di Emanuele Pastorella

“Meglio di quanto mi aspettassi”: questo il giudizio di Ivan Juric dopo l’amichevole di Rennes. E, in effetti, qualcosa del suo Toro si è visto, pur con tante lacune. Sprazzi di Pjaca, un’incertezza di Milinkovic-Savic: nel complesso, però, la formazione del croato fa una bella figura nella prima, vera uscita dell’estate. Arriva una sconfitta per 1-0, la prima dopo le vittorie durante il ritiro in Alto Adige contro i dilettanti dell’Obermais Merano e del Brixen e il pareggio a reti bianche contro il modesto Al Fateh, ma il tecnico può essere parzialmente soddisfatto di quanto visto a Rennes. Al Roazhon Park, contro la sesta forza del campionato francese, i granata giocano e creano, poi però devono fare i conti con l’errore del proprio portiere. Una deviazione ravvicinata da parte di Terrier che anticipa troppo facilmente Rodriguez, ma il serbo si fa infilare sotto le gambe con un intervento goffo: il riscatto personale arriva però nella ripresa, quando è bravo a deviare la botta dalla distanza dello stesso marcatore francese. E se il portiere resta rimandato, viene promosso a pieni voti l’ultimo arrivato Pjaca. Il croato, oltre a dimostrare una buona condizione atletica, è l’uomo pericoloso dei granata e soprattutto sembra già ben inserito negli schemi offensivi di Juric. Sua l’occasione più importante del Toro, con una traversa colpita al termine del primo tempo, e altri tentativi verso la porta di Alfred Gomis, oltre a dialogare bene con i compagni di reparto Sanabria e Linetty. 

Qualche passo indietro, invece, nella squadra proposta dal tecnico durante la ripresa: l’impatto sulla gara di Zaza e Verdi, il primo all’ora di gioco e il secondo per gli ultimi 20 minuti, non è stato quello che si sarebbe aspettato l’allenatore, con i due subentrati che non sono riusciti ad accendersi. C’è un po’ di apprensione per Bremer, uscito per un problema alla caviglia destra perché toccato duro da un avversario: già durante il ritiro a Santa Cristina, il brasiliano aveva avuto qualche acciacco allo stesso piede. 

Ecco perché a Juric servono ancora almeno un paio di pedine per completare il suo scacchiere. Almeno un difensore centrale, con la pista Caldara che si sta scaldando, e un centrocampista di rottura, con Amrabat che sembra fare al caso suo. Senza dimenticare che bisognerà risolvere la questione legata a Belotti, con il Gallo atteso a Torino proprio nelle prossime ore. E' un Toro ancora in costruzione, e mancano appena 20 giorni all'esordio in campionato contro l'Atalanta: la mano di Juric comincia a vedersi, ma anche lui necessita di aiuti da parte della società. In entrata e in uscita.


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