Torino a un bivio e l’Hellas Verona è la cartina al tornasole
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il Torino è la squadra degli otto risultati utili con tre vittorie consecutive finali - filotto sul quale è doveroso fare dei distinguo perché i pareggi con Empoli e Chievo con un pochino più di determinazione potevano avere esito migliore, l’Inter è stata affrontata forse nel suo peggior momento e la Sampdoria è incappata in una giornata che definire no è generoso - oppure il Torino è la squadra che ha avuto in precedenza un andamento altalenante che l’ha tenuto a lungo nella zona che precede quella più rischiosa di chi sta per trovarsi a lottare per non retrocedere? Altra domanda di non poco conto: il Torino ha trovato finalmente con continuità la via del gol, alla luce anche della cinquina rifilata alla Sampdoria oppure è la squadra che fino a metà gennaio aveva uno tra i peggiori attacchi del campionato? Il campo darà le risposte che arriveranno già domani quando i granata affronteranno l’Hellas Verona al Bentegodi nell’anticipo della ventiduesima giornata con fischio d’inizio alle diciotto.
I tifosi si aspettano il nono risultato utile consecutivo e per dirla tutta non un pareggio, ma una vittoria. Pretendono troppo? No, perché il Verona ha quattro punti in meno (24), ha segnato un gol in più (23), ma ne ha subiti dodici in più (34) e in casa su dieci partite finora disputate ne ha vinte quattro (Palermo 2-1, Cagliari 1-0, Parma 3-1 e Atalanta 1-0), pareggiate due (Genoa 2-2 e Lazio 1-1) e perse quattro (Milan 1-3, Fiorentina 1-2, Sampdoria 1-3 e Chievo 0-1). Nel periodo in cui il Torino inanellava il filotto positivo conquistando in otto giornate sedici punti, quattro in più di quelli che aveva fatto nelle precedenti tredici gare, il Verona ne otteneva dieci.
Dire che con il Verona il Torino è a un bivio non significa che si è ostili e si vuole mettere a tutti i costi in discussione una squadra che ha raggiunto la parte sinistra della classifica, più precisamente il centro della classifica perché è a pari punti con Sassuolo e Udinese e che rispetto alla scorsa stagione ha solo quattro punti in meno e la partecipazione ai sedicesimi di finale d’Europa League in più. I meriti ci sono e nessuno li nega, ma è giusto capire se si tratta di un periodo positivo indirizzato verso la continuità perché è stato trovato il giusto equilibrio oppure se è un momento positivo e basta che ha allontanato i granata dalla parte più a rischio della classifica, ma che è fine a se stesso. Ecco perché l’Hellas Verona è la cartina al tornasole in quanto è una squadra alla portata del Torino e sulla carta può anche essere battuta, se sarà così vorrà dire che i granata sono indirizzati a una seconda parte di stagione decisamente superiore alla prima, in caso contrario ci sarà ancora un andamento altalenante, quanto dipenderà dai risultati.