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Torino, bisogna stringere per il centrocampo

di Elena Rossin

Che la risoluzione delle comproprietà e delle compartecipazioni freni le trattative di mercato è un dato di fatto, ma al Torino è di fondamentale importanza trovare gli uomini giusti da schierare a centrocampo. Già perché il 4-2-4, modulo tanto caro a Ventura, ha nel suo perno centrale uno, se non il maggiore, punto più delicato. Trovare due giocatori con le caratteristiche tecniche, fisiche e caratteriali più idonee per questo ruolo è un’impresa tutt’altro che facile già per le società che possono permettersi di investire molti soldini, figuriamoci per quelle che non hanno un budget particolarmente sostanzioso.

Petrachi in questi giorni è oberato di lavoro, ma dovrà fare un ulteriore sforzo in questa direzione, non che finora sia stato con le mani in mano, però un’accelerata alle trattative la deve dare e pure Cairo deve mettere mano al portafoglio per permettergli di operare al meglio. Interdire e impostare la manovra d’attacco, saper rallentare l’azione o dare un’impennata, muoversi per linee orizzontali o verticalizzare: insomma saper leggere la partita e avere personalità per trascinare la squadra. Aggiungiamoci pure che non guasterebbe affatto che qualche volta un buon centrocampista deve contribuire a realizzare i gol; non sono doti che possono essere comprate al supermercato, magari pure in saldo, sono qualità innate che hanno un determinato valore.

Al momento accantoniamo il discorso sugli esterni e concentriamoci sui due centrali in mezzo al campo. Alessandro Gazzi, Andrea De Falco e Manuel Iori sono i nomi più gettonati delle ultime ore. Gazzi è un centrale di sinistra, il suo piede è il sinistro, è alto 1,84 ed ha ventotto anni compiuti il 28 gennaio; in B ha giocato sei campionati vestendo le maglie di Treviso e Bari, collezionando 164 presenze nelle quali ha realizzato cinque gol e venendo ammonito trenta volte, senza mai un cartellino rosso diretto. De Falco è un centrale, il suo piede è il destro, ha un’altezza di 1,79, ha venticinque anni, li ha compiuti sei giorni fa; fra i cadetti ha militato per quattro stagioni con Pescara, Ancona e Sassuolo, 135 sono state le sue presenze coronate da dodici reti, è stato ammonito ventinove volte e si è visto sventolare davanti al naso il cartellino rosso per due volte. Iori anche lui è un centrale, il suo piede è il destro, è alto 1,82 ed ha ventinove anni compiuti lo scorso 12 marzo; in B ha disputato due stagioni indossando le maglie di Cittadella e Livorno per un totale di 80 presenze, realizzando dieci gol e venendo ammonito diciassette volte, ma non è mai stato espulso direttamente. Tutti e tre hanno le carte in regola per accollarsi l’onere-onore del centrocampo del Torino, la cosa migliore comunque è che il 15 luglio due di loro, o chiunque altro ricopra identico ruolo, salga sul pullman diretto a Sappada.
 


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