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Torino, calci piazzati e minuti finali: i punti deboli della difesa granata

di Emanuele Pastorella

Da quinta a quartultima. La classifica delle squadre che hanno subito meno gol rispecchia al meglio le difficoltà del Toro di oggi: i granata sono crollati, passando da avere la quinta miglior difesa alla quarta peggiore. Le reti subite sono 45, e mancano ancora 13 giornate da giocare, mentre un anno fa la formazione allenata da Mazzarri chiuse il torneo con 37 gol presi. Fanno così ancora più sorridere, amaro ovviamente, le parole del presidente Cairo in estate: “Nemmeno la Juve ha una difesa forte come la nostra”. Perché, mesi fa, il patron si coccolava i suoi gioielli blindati e trattenuti: Izzo e Lyanco hanno firmato ricchi e lunghi prolungamenti, Nkoulou è rimasto nonostante sia stato a un passo dalla rottura definitiva, Djidji e Bremer avrebbero dovuto confermare quanto di buono fatto intravedere l’anno scorso. Niente di tutto questo è accaduto, e rispetto al campionato passato non c’è più il solo Moretti, rimasto comunque nello staff societario. Ed è proprio all’ex difensore che, ultimamente, il Toro si aggrappa per provare a risolvere i problemi in fase difensiva. Resta sempre in giacca e cravatta, ma al Fila c’è anche lui a dare consigli ai suoi ex compagni.

Problema punizioni - A partire dalle marcature, altro grande problema dei granata. E a Napoli si sono visti tutti i limiti del Toro sulle palle inattive a sfavore: la rete che ha sbloccato il match è arrivata su punizione, con Manolas che è sfuggito via troppo facilmente alla guardia di Bremer e di testa ha battuto Sirigu. E’ stato il 18esimo gol subito da fermo, record negativo di tutta la serie A. E pensare che alla formazione di Longo ciò che non manca di certo è la fisicità, considerando tutti i giocatori oltre il metro e 80 che ci sono. Concentrazione e poca cattiveria, ecco le principali cause. Ma le distrazioni possono essere fatali, come si può vedere ripensando al derby: la Juve non aveva messo quasi mai in seria difficoltà i ragazzi di Mazzarri, poi è arrivato un calcio d’angolo e il fortino granata è crollato restando immobile sulla sponda di Higuain prima e sulla zampata di De Ligt poi. Una concentrazione, poi, che manca specialmente negli ultimi minuti.

Crolli nel finale - E anche qui va aperta una lunga parentesi. Perché se si analizzano i momenti dei gol subiti dal Toro, saltano all’occhio altri dati interessanti. I granata, tendenzialmente, approcciano bene alla partita, infatti nei primi 15 minuti di gara sono stati presi soltanto tre gol. Negli ultimi quarti d’ora, invece, ecco il crollo: nove reti subite tra il 30’ e il 45’, addirittura 11 tra il 75’ e il 90’. Testa e gambe, ad un certo punto, smettono di funzionare e i granata subiscono. Quasi il 50 per cento dei gol presi, infatti, arrivano nei 15 minuti finali dei due tempi. Un altro problema da risolvere: Longo si affida anche a Moretti per lavorare sulla fase difensiva


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