.

Torino, che assurda situazione

di Marina Beccuti

Atmosfera completamente diversa rispetto alla partita dell'anno scorso, così si presenta Torino-Fiorentina della stagione 2008/2009. A maggio i granata incontrarono i viola già salvi, mentre la Fiorentina conquistò il quarto posto in campionato che valse l'accesso ai preliminari di Champions League. Fu 0-1 con super gol in rovesciata di Osvaldo. Faceva caldo e c'era tanta voglia del rompete le righe per andare in vacanza, dopo una stagione lunga e travagliata per tutti.

Oggi Cairo si trova i tifosi sul piede di guerra dopo la lettera polemica che gli è stata spedita venerdì, dunque basta un gol della Fiorentina, qualche errore di troppo del Torino a scatenare qualche illogica decisione. Entrambe le squadre hanno bisogno di punti, l'una per continuare la rincorsa al quarto posto e l'altra per risollevare una classifica che comincia a farsi preoccupante. Ma dentro alla normale gara ce n'è un'altra che riguarda il futuro del Torino anche a livello societario. Cairo messo in discussione dai tifosi è un fatto quasi epocale, Papa Urbano I destituito dai suoi poteri potrebbe far sorridere qualcuno dei vecchi Lodisti, che ancora oggi sono convinti di essere stati scippati.  Attenzione, perchè a breve ci saranno le amministrative e qualcuno potrebbe approfittarne per fare campagna elettorale.

L'errore di Cairo, se ci possiamo permettere, è stato quello di considerare il Toro come un giocattolo di sua proprietà, fuori dalle sue aziende, una specie di luogo ricreativo. Il risvolto della medaglia è che una squadra di calcio si deve gestire sì come un'azienda, ma con problematiche assai diverse, perchè i clienti sono i tifosi, che però si sentono parte del progetto, mettendoci non solo i soldi, ma soprattutto il cuore, come si legge nel comunicato del CCTC unito alla Maratona e alla Primavera. Ora Cairo deve dare una risposta forte, perchè mercoledì ha fatto presente che i proprietari del Torino sono soprattutto i tifosi, i quali hanno deciso di stare dalla parte di De Biasi, perchè un "uomo" non deve essere trattato come merce di scambio. Dunque, se malauguratamente il Toro dovesse perdere, l'esonerato non sarà De Biasi, ma Cairo, che a questo punto si troverebbe nella condizione di non poter cacciare De Biasi. I tifosi hanno chiesto un colloquio pacifico e chiarificatore, ma il concetto è molto semplice: basta trovare il capro espiatorio, il parafulmine da colpire in caso di necessità.

Cairo in questi 3 anni e mezzo di presidenza ha speso circa sei milioni di euro per pagare allenatori esonerati, De Biasi, Zaccheroni e Novellino, con questi soldi avrebbe trovato il terzino destro che manca tanto o un centrocampista abile a rinforzare la manovra centrale. Ma, al di là dei soldi, sono le figuracce che non vanno giù e, sinceramente, l'intervista di Cairo mercoledì non è stata di quelle riuscite meglio, perchè si sono capite le sue difficoltà, lui che è un abile comunicatore ha messo insieme frasi che assomigliavano tanto a quell'arrampicarsi sugli specchi per dire e non dire. Insomma si è capito che non sopporta più De Biasi, ma allora perchè richiamarlo e fargli pure un biennale? Gli uomini vanno trattati come tali, soprattutto con rispetto, poi se il passato non conta, Cairo si ricordi che al Toro nessuno si scorda la  memoria, che conta assia più di una fredda classifica.