Torino e Catania differiscono realmente di tre punti?
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Tre punti di differenza in classifica a favore del Torino sul Catania e dieci gol segnati in più dai granata (diciotto a otto) e due in più subiti (ventuno a diciannove) questi sono i numeri macroscopici che fotografano le prime dodici giornate delle due contendenti che si sfideranno domenica pomeriggio nel capoluogo piemontese. Aggiungendo qualche altro dettaglio: in casa il Torino ha disputato sei gare vincendone una (Sassuolo 2-0), pareggiandone quattro (Milan 2-2, Verona 2-2, Inter 3-3 e Roma 1-1) e perdendone una (Juventus 0-1) realizzando 10 reti e subendone 9. Il Catania in trasferta ha giocato sei gare perdendole tutte (Fiorentina 2-1, Livorno 2-0, Lazio 3-1, Cagliari 2-1, Juventus 4-0 e Napoli 2-1) segnando 4 gol e incassandone 12. Facile dedurre quindi che i granata tra le mura amiche tendano a pareggiare e la partita di solito è condita da parecchi gol, mentre i rossoazzurri lontano dal Massimino faticano molto, infatti segnano con il contagocce e subiscono tante reti.
Sulla carta Il Torino parte favorito rispetto al Catania, ma se l’analisi dei dati (forniti da Panini Digital) viene estesa ad altri fattori si capisce che non sarà una partita facile. Possesso palla 26’:29’’ (Torino) a 21’:34’’ (Catania); palle giocate 550,8 a 480,4; percentuale passaggi riusciti 70,9 a 60,1; percentuale protezione area 49,8 a 50,5; falli commessi 13,7 a 17,1; supremazia territoriale 09’:49’’ a 08’:39’’; angoli 6,1 a 4,2; percentuale attacco alla porta 44,6 a 44,1; tiri nello specchio della porta 5,1 a 3,4; tiri totali 11,4 a 10,2; percentuale pericolosità 48,9 a 35,7; giocate utili 94,8 a 88 e goal fatti 1,5 a 0,7. E’ indubbio che fra le due squadre ci sia divario e che i dati siano più favorevoli al Torino, però il Catania tende a proteggere maggiormente la sua area e infatti ha subito due gol in meno e il dato sulla percentuale di attacco alla porta avversaria ha una differenza minima di 0,5 quindi più o meno le due squadre da questo punto di vista si equivalgono.
Ventura ha recuperato quasi tutti i giocatori, tranne i lungodegenti Rodriguez e Larrando e De Canio anche poiché sono ritornati a disposizione Barrientos, Monzon, Spolli, Cabalceta e Boateng, ma rimangono ancora non utilizzabili Bergessio, Izco e Bellusci. Quindi entrambi gli allenatori tutto sommato potranno effettuare scelte di tipo tecnico senza essere troppo condizionati dal bollettino medico. Che le due squadre abbiano bisogno di aggiudicarsi l’intera posta in palio è assodato e a dirlo è la classifica: il Torino deve non solo mantenersi sopra la linea di galleggiamento, ma sarebbe opportuno mettere maggiore distanza dalla zona retrocessione, sei punti dal Chievo ultimo sono un margine che non permette di guardare solo avanti e obbliga a tenere in grande considerazione chi sta dietro. Il Catania con i suoi nove punti ancor di più. Il Torino oltretutto deve far dimenticare la sconfitta con il Cagliari, mentre il Catania arriva dalla vittoria con l’Udinese e da quando in panchina c’è De Canio, venti ottobre, a parte le sconfitte con Juventus e Napoli, ci sono stati il pareggio con il Sassuolo e appunto la vittoria con l’Udinese che hanno fatto conquistare ai siciliani quasi la metà dei punti che hanno, quindi tutto fa pensare che abbiano trovato un maggiore equilibrio e che vogliano continuare a risalire la classifica. Per questi motivi per il Torino non sarà facile, però Ventura e i giocatori devono riuscire a eliminare quei problemi, individuali e di gruppo, che hanno prodotto un andamento un po’ altalenante e non sempre del tutto convincente, il Catania è l’avversario giusto poiché è alla portata e concorre per lo stesso obiettivo finale: la salvezza prima di tutto e poi magari un piazzamento migliore, quindi gli scontri diretti valgono doppio e anche i punti conquistati.