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Torino, ecco il piano Bonifazi: un'asta per guadagnare il più possibile

di Emanuele Pastorella

Il gioco di Urbano Cairo è chiaro: scatenare un’asta e monetizzare il più possibile. Ecco la strategia per Kevin Bonifazi, che piace a mezza serie A ma non al suo allenatore Walter Mazzarri: è questo il paradosso del prodotto del vivaio del Toro, colonna della Spal dell’anno scorso e protagonista all’Europeo Under 21 ma ultima scelta per il tecnico di San Vincenzo. Tra infortuni e scelte tecniche, non gioca da metà settembre, così le strade si separeranno ancora. Questa volta, però, a titolo definitivo: per il club di via Arcivescovado si può sacrificare, con un’offerta dai 10 milioni in su verrà lasciato partire. E le pretendenti non mancano di certo: Leonardo Semplici lo riabbraccerebbe volentieri a Ferrara, tutte le emiliane (Parma, Bologna e Sassuolo) lo hanno sondato, la Fiorentina lo ha inserito nei discorsi che riguardano Meité. Ma chi ha deciso di fare più sul serio è l’Atalanta, scattata in pole nella corsa per Bonifazi. Da Bergamo e da Gian Piero Gasperini, una piazza e un tecnico che puntano sui giovani, sono arrivati i segnali più chiari per il centrale: la trattativa può decollare, anche perché il patron Percassi è pronto all’investimento. Bonifazi partirà, ma a una condizione: prima, si aspetterà il rientro di Lyanco. Il brasiliano deve ancora recuperare dall’ultimo infortunio, secondo il piano dello staff medico dovrebbe tornare in gruppo tra un paio di settimane. E, a quel punto, Bonifazi potrà lasciare il Toro: lo aspetta l’Atalanta, ma non prima di metà gennaio. 

Plusvalenza da record - Il club di via Arcivescovado ha da sempre attuato la politica delle plusvalenze. Il presidente Cairo è bravissimo a vendere a peso d'oro i suoi gioielli, prelevati con investimenti minimi e a rivendere a cifre astronomiche. Davide Zappacosta e Nikola Maksimovic i colpi in uscita più importanti, Chelsea e Napoli misero sul piatto per un totale di oltre 50 milioni di euro. Ora, dopo che in estate non è stato ceduto nessuno, il prossimo ad essere sacrificato sarà con ogni probabilità Bonifazi: è cresciuto nel vivaio, ha vinto anche uno scudetto Primavera, ma secondo Mazzarri non c'è posto per lui. E Cairo comincia a gongolare, anche perché il classe 1996 arrivò sotto la Mole nel 2014 a parametro zero. Era di proprietà del Siena, il club toscano fallì e sul difensore i dirigenti granata si mossero in anticipo, prelevandolo a costo zero. Sarà una plusvalenza assoluta, senza aver sborsato nulla per portarlo al Toro.