.

Torino, il tempo stringe già: undici giorni al ritiro, la rivoluzione deve cominciare subito

di Emanuele Pastorella

Undici giorni al ritiro, 42 alla ripresa della serie A: il Toro ha già due date “X” di questa estate molto più corta rispetto al solito. E il lavoro da fare sarà tantissimo, con una rosa che verrà rivoluzionata. Tra le partenze dei big, con il terzetto Sirigu-Izzo-Nkoulou in odore di cessione, e un Gallo Belotti da trattenere nonostante gli assalti di altri club, il direttore sportivo Davide Vagnati non può perdere tempo. Nella lista dei portieri monitorati dai granata si è inserito anche Emil Audero: cresciuto nel vivaio della Juve, può raccogliere l’eredità di Sirigu se il Toro presenterà un’offerta allettante alla Sampdoria. Resta calda la pista che porta allo svincolato Malang Sarr, centrale difensivo classe 1999, e per l’attacco si sfidano Joao Pedro del Cagliari e Manolo Gabbiadini della Sampdoria.

Lo sa bene il presidente Urbano Cairo, che giusto ieri in occasione dell'ufficialità di Giampaolo ha dichiarato: "Dobbiamo fare in fretta, dobbiamo metterci in tutto e per tutto a disposizione del nuovo mister" le parole del numero uno del club di via Arcivescovado. Anche perché la squadra passerà dalla difesa a tre a quella a quattro dopo le gestioni Mazzarri e Longo, con entrambi che avevano puntato su un terzetto difensivo. E poi ci sarà da posizionare un trequartista alle spalle del tandem d'attacco, altra grande novità che verrà introdotta da Giampaolo. "Dovremo avere la squadra pronta per il ritiro" si sentiva pronunciare durante le scorse sessioni di calciomercato. In questa, ovviamente, non potrà essere così: ma il Toro rischia di arrivare al raduno senza aver cominciato la vera e propria rivoluzione che dovrà essere messa in atto.