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Torino, l'ipotesi play-out mette paura: solo due vittorie contro chi sta dietro

di Emanuele Pastorella

La classifica è lì, congelata ormai una settimana e con il Toro che non scende in campo dallo scorso 29 febbraio. Una classifica che, per Belotti e compagni, resta bloccata addirittura dal 12 gennaio: contro il Bologna, più di due mesi fa, i granata conquistavano gli ultimi punti prima di finire nel vortice della crisi. Era l’ultima giornata del girone di andata, poi il Toro ha cominciato a perdere e, di fatto, non ha ancora finito. La prospettiva della retrocessione fa tremare i ragazzi di Moreno Longo, ora c’è l’ipotesi dei play-out a mettere ancora più ansia: perché giocarsi la permanenza in serie A in gare secche, o comunque senza possibilità di rimediare, non fa dormire sonni tranquilli dalle parti del Filadelfia. E c’è anche da considerare il ruolino di marcia con chi sta dietro.

Cinque sconfitte - Con le ultime cinque della classifica, infatti, i granata hanno conquistato appena sei punti: arrivano dalle vittorie contro Genoa e Brescia, ottenute entrambe in trasferta. Poi, soltanto sconfitte, alcune di queste clamorose. Come le due contro il Lecce, a settembre all’Olimpico Grande Torino quando si poteva balzare in vetta alla classifica e il pesantissimo 4-0 in Puglia che costò la panchina a Walter Mazzarri, o il doppio stop contro la Sampdoria, uno coinciso con l’esordio di Moreno Longo sulla panchina granata e l’altro, all’andata, con il primo e unico successo dell’era Di Francesco in blucerchiato. E che dire della Spal? Ultima in graduatoria, mai vittoriosa in trasferta, trionfò sotto la Mole nel turno prima di Natale. Tutte sconfitte che fanno ancora male: e, nel caso in cui arrivassero in un ipotetico play-out, potrebbero essere addirittura fatali.