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Torino, la crisi dei centrocampisti: zero gol da inizio stagione

di Emanuele Pastorella

Dieci in otto partite: non sono soltanto i punti, ma anche i gol realizzati. E certificano un Toro da metà classifica, che sia quella generale o circoscritta alle reti fatte. Decimo posto generale, undicesimo in quello delle squadre più prolifiche: se i granata non sono ancora riusciti a decollare, i numeri danno una mano per la spiegazione e la ricerca delle cause. La squadra di Walter Mazzarri non è mai stata una macchina da gol, ma in questa stagione fatica ulteriormente a segnare e a rendersi pericolosa. E le ultime due uscite sono l’emblema di queste difficoltà: zero gol contro il Napoli, zero gol contro l’Udinese, poche occasioni in cui si è dimostrato di essere davvero pericolosi. Un problema non da poco, che si aggrava ulteriormente quando si vanno a spulciare i marcatori granata. Figurano due difensori (Izzo e Bonifazi), un esterno (Ansaldi) e tre attaccanti (Belotti, Zaza e Berenguer). E se si vogliono considerare anche le gare di Europa League bisogna aggiungere soltanto Millico e De Silvestri. E i centrocampisti? Tutti, dal primo all’ultimo, dal più utilizzato a quello che ha fatto soltanto scampoli di partita, sono fermi a quota zero. E le partite stagionali, tra campionato e preliminari di Europa League, sono già 14. Una tendenza alla quale il tecnico Mazzarri sta cercando di porre rimedio.

Vizio del gol perduto - E pensare che al Toro non mancano di certo i centrocampisti con il vizio del gol. Baselli, per fare un esempio, ha sempre garantito le sue 5-6 reti stagionali, ma la vera delusione della stagione è Meité: un anno fa, di questi tempi, aveva già infiammato il popolo granata con le due perle realizzate a San Siro contro l’Inter e alla Dacia Arena contro l’Udinese, mentre oggi fatica addirittura a trovare spazio. E poi ci sarebbero ancora Lukic, che concluse la stagione scorsa con due gol nelle ultime quattro partite (nel derby allo Stadium contro la Juventus e nell’atto finale contro la Lazio al Grande Torino), e Rincon, il quale però ha l’attenuante di non essere storicamente un centrocampista goleador. Il Toro tira poco, e centra ancora meno la porta: 70 conclusioni tentate, appena 36 nello specchio, che significa una media di meno di cinque tiri pericolosi a partita. C’è da migliorare la mira, ma anche provare la conclusione da fuori area, proprio dai centrocampisti. Mazzarri lavora anche su questo: riportare al gol i giocatori della mediana per provare a ripartire. 
 


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