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Torino, momento difficile, ma l'ottimismo deve restare alto

di Marina Beccuti

Non è successo niente. Dopo tre partite di campionato e cinque di Europa League, una competizione in cui la squadra granata si è mossa meglio e ha segnato (tenendo conto sicuramente del valore degli avversari, ndr), non si può ancora giudicare in modo scientifico la stagione. Se il Torino avesse nove punti ci sarebbe un'euforia pericolosa, ma con un solo punto in classifica e zero gol non c'è nemmeno da abbattersi. Pesano tanti fattori, la preparazione iniziata troppo presto, tanti giocatori nuovi per un modulo complicato come quello di Ventura, più la partenza dei due big Cerci e Immobile hanno creato, com'era normale che fosse, una rivoluzione che non si assorbe in poche settimane. Il mister avrà sicuramente la testa che gli gira perchè inserire tutti questi sudamericani (dal gioco più fantasioso che tattico) nel suo modulo non è compito facile, così è difficile tenere concentrati due portieri titolari, anche se si dice che la competizione aiuta a crescere. Il problema è l'attacco, ma ora è giusto lasciar perdere Cerci e Immobili, due giocatori che si sapeva da subito che sarebbero stati a scadenza, ma non devono essere un peso per chi è rimasto.

Quagliarella è un attaccante da area di rigore, giocare a tutto campo poi lo fa arrivare stanco al momento del tiro, il fisico non lo aiuta in questo, senza contare che lui gioca di fantasia e ha bisogno di inventare, per cui più che prendersi i palloni glieli devono servire nel momento giusto, poi ci pensa lui. Amauri forse si adatta meglio al gioco di Ventura, perchè è sempre stato un attaccante al servizio della squadra, ha fisico e corsa e deve solo trovare la giusta forma e concentrazione. El Kaddouri rimane un giocatore troppo volitivo, dalle grandi prestazioni seguite da alcune anonime e sottotono. Se proprio vogliamo fare le pulci al mercato è stato forse sbagliato non dare fiducia a Kurtic. Non solo per il gol di ieri che ha dato la vittoria alla Fiorentina, speculare la sua entrata come quella di Ionita, entrati e subito in gol, ma perchè sarebbe stato utile a centrocampo per la sua intelligenza tattica, il suo fisico potente e la giovane età.

Sanchez Mino è la buona notizia su cui costruire il centrocampo dei prossimi impegni, magari con un impegno più sostenuto di Gazzi. L'importante è non perdere le staffe, accettare tutti le critiche e prenderle come consigli d'affetto per uscire da questa situazione prima possibile. Finora a Torino non si sono visti gli isterismi di Napoli, con i partenopei che sono la vera squadra in crisi del momento, partiti con bel altri obiettivi rispetto a quelli granata. Nemmeno l'Inter è in forma, e la Fiorentina può ringraziare proprio Kurtic se ora non si trova in fondo alla classifica, ma ha solo un gol fatto finora a suo nome e, sinceramente, l'Atalanta meritava qualcosa di più domenica. La Fiorentina, tra l'altro, è la prossima squadra che si presenterà all'Olimpico, dopo l'impegno settimanale di Cagliari. Persino le due squadre di Manchester sono in crisi nella Premier League, come dire che dopo il Mondiale molti equilibri saltano. E il Torino ha comunque contribuito alla spedizione italiana in Brasile, anche se alla fine ne è rimasto solo uno. 


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