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Torino, niente calcoli per vincere

di Elena Rossin

A questo punto non conta chi scenderà in campo e nemmeno chi segnerà, ma solo tornare da Empoli con i tre punti in tasca. La vittoria può costruirla solo il gruppo e se chi dovrà accomodarsi in tribuna al Carlo Castellani penserà per un secondo al suo orticello il rischio che questo fragile torello si sbricioli definitivamente è altissimo. L’unità d’intenti conviene a tutti, perché non disputare i playoff rimarrebbe indelebilmente come grossa macchia nel curriculum di chiunque, anche di coloro che hanno giocato pochissimo.

Alibi e calcoli non esistono a centottanta minuti, più recupero, dalla fine. Concentrazione e spirito di sacrificio dovranno essere messi al primo posto. Il Torino ha tutto da perdere, mentre l’Empoli, all’opposto, tutto da guadagnare. La vittoria non deve essere ricercata spasmodicamente andando all’arrembaggio, ma costruita con accorta manovra, sfruttando adeguatamente le fasce laterali per giungere sul fondo e crossare, ma anche verticalizzando per linee centrali con il rapido inserimento negli spazi di chi non è portatore di palla. Attendere nella propria metà campo o far girare lentamente la palla in orizzontale finirebbe solo per favorire l’avversario, che facilmente erigerebbe a centrocampo una barriera difficilmente scavalcabile. Anche i lanci lunghi a scavalcare la zona mediana del campo, nella speranza che Bianchi di testa mandi la palla in rete, sarebbero poco accorti perché i difensori dell’Empoli con raddoppi di marcature renderebbero difficile la vita alla torre granata. Giocare con queste modalità già troppe volte in questo campionato è risultato controproducente, quindi far tesoro dei passati errori è doveroso.

Oltre a vincere il Torino dovrà anche stare molto attento a giocare in modo corretto, perché l’elenco dei diffidati è lungo: Budel, D’Ambrosio, Di Cesare, Iunco, Pratali e Zavagno. Dover rinunciare nell’ultima partita a qualche elemento per squalifica sarebbe decisamente imperdonabile. Va ricordato che nei playoff le ammonizioni, comminate nel corso della stagione, che non hanno portato all'ultimo turno una giornata di stop disciplinare, vengono di fatto azzerate. Ma bisogna ben tenere a mente che eventuali residui di squalifiche erogate nel corso del campionato devono essere scontate nelle gare di playoff, quindi beccarsi il rosso diretto, che vuol dire almeno due turni di forzato stop, comporta non giocare sicuramente la prima gara del supplemento del campionato.
 


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