.

Torino poco incisivo e la Fiorentina vince con merito

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Con la Fiorentina l’effetto Immobile sembra svanito, Ciro ha provato a incidere, ma non ci è riuscito più di tanto, forse anche perché non più abituato a disputare tre partite in otto giorni e Belotti è sembrato quello visto fino a prima dell’arrivo di Immobile. Il Torino nei primi dieci minuti ha dato l’illusione di poter giocare alla pari con la Fiorentina, che presentava un centrocampo rimaneggiato a causa degli infortuni di Badelj e Alonso e della squalifica di Vecino, ma poi ha lasciato che la Fiorentina sviluppasse il suo gioco e la qualità dei viola e la loro organizzazione in campo hanno fatto la differenza. Hanno lasciato alquanto perplessi anche le sostituzioni effettuate da Ventura quando la squadra era sotto di un gol: fuori Immobile e in campo Martinez e poi avvicendamento fra Baselli e Prcic. Comprensibile la sostituzione d’Immobile, però, mettere al suo posto il venezuelano che è sì molto rapido, ma che segna pochissimo e finora è stato utilizzato con il contagocce, lasciando in panchina Quagliarella, che sarà pure un po’ appannato, però, resta comunque il capocannoniere granata, è una scelta che non ha portato a nulla. Poco comprensibile anche l’aver utilizzato Prcic (altro che il campo non l’ha visto quasi mai) che non ha smosso di una virgola gli equilibri del match, forse era un segnale per la dirigenza che serve un rinforzo per la mediana, com’era stato promesso. E’ vero che Gazzi non ha caratteristiche spiccatamente offensive e questo può aver pesato sulla scelta del mister di non utilizzarlo, tanto più che Vives era già stato ammonito e salterà per squalifica la prossima partita con il Verona, così come Glik, però, va detto che in rosa c’è Farnerud e per scelta tecnica non è stato convocato (esattamente come Maxi Lopez) seppur sia guarito dall’infortunio al legamento crociato.

Come si è detto, l’avvio di gara del Torino era stato positivo perché riusciva con maggiore facilità ad arrivare nei pressi dell’aerea della Fiorentina, però, i cross il più delle volte non erano precisi, mentre in fase difensiva i granata chiudevano bene tutti gli spazi. La squadra di Sousa dopo una decina di minuti ha però aumentato il pressing riuscendo con maggiore continuità a restare nella metà campo del Torino, che si chiudeva come il solito in difesa senza fare pressing sui portatori di palla della viola. Troppo spesso i calciatori granata arrivavano in ritardo sull’avversario che stava giocando la palla risultando inefficaci nei contrasti. Il pressing alto della Fiorentina ha messo in difficoltà il Torino perché induceva all’errore i suoi giocatori, aumentando anche il possesso palla i viola risultavano determinati e concreti nella manovra offensiva, cosa che nelle due precedenti partite era mancata determinando le sconfitte con Lazio e Milan. Ilicic fino al gol che ha sbloccato il risultato ha svariato su tutto il fronte offensivo creando scompiglio fra i granata. Immobile e Belotti, invece, giocavano troppo vicini, difetto del Torino che spesso si è riscontrato anche in passato. Anche nella ripresa l’atteggiamento del Torino sostanzialmente non è cambiato seppur la Fiorentina lasciasse un po’ più di campo.

Di occasioni per segnare ne ha avute più la Fiorentina e si può imputare ai viola di averne sciupate almeno tre clamorose, però, alla fine sono stati premiati con i due gol che sono valsi la vittoria. Astori a pochi metri dalla porta colpisce male la palla mandandola poco oltre il palo (17’). Ilicic, su un appoggio maldestro di Ichazo per Glik, s’impossessa del pallone e a tu per tu con il portiere granata sbaglia il tiro (18’). Ilicic dopo aver evitato Baselli serve Babacar che crossa al centro, ma la palla è deviata, però finisce a Bernardeschi che di esterno la spedisce alta (22’). Ilicic si fa perdonare l’errore di poco prima con la punizione calciata perfettamente a scavalcare la barriera, traiettoria ineccepibile che impedisce l’intervento di Ichazo, e primo gol della Fiorentina (24’). Bernardeschi in azione solitaria arriva al tiro, ma la palla finisce alta (71’). Arriva anche il secondo gol della Fiorentina su sviluppo da calcio d’angolo Rodriguez tira all’incrocio dei pali e segna (84’), anche in quest’occasione Ichazo non può fare nulla. Per il Torino si contano solo quattro possibilità per arrivare al tiro vincente e in una il giocatore era in fuorigioco: Immobile mette un pallone in mezzo Rodriguez svirgola e la palla finisce a Zappacosta che la colpisce male di testa a due passi dalla linea di porta e la manda alta, nel frattempo il guardialinee aveva segnalato la posizione di fuorigioco dell’esterno. Baselli solo in area, servito da Zappacosta, calcia verso la porta, ma Tatarusanu è tempestivo e preciso nel respingere (51’). Molinaro su sviluppo da calcio d’angolo impatta malissimo con la palla e la spedisce in curva (59’).  Cross verso il secondo palo di Molinaro e ancora una volta Tatarusanu in presa alta interviene efficacemente (77’).

La vittoria della Fiorentina è meritata e i tre punti conquistati allontanano i dubbi sull’involuzione del gioco a seguito delle due precedenti sconfitte rimediate dai viola. Il Torino senza o con Immobile ciclicamente ricade in approcci alle partite poco determinati che ne condizionano la prestazione e portano a non lottare fino in fondo per conquistare i tre punti. Ciro è sicuramente un toccasana, però, non può da solo cambiare il volto della squadra e servirebbe anche recuperare giocatori come Quagliarella e Maxi Lopez che hanno qualità e possono ancora dare un grande contributo. Anche sul piano del gioco urgono cambiamenti il 3-5-2 è diventato troppo prevedibile, variare l’assetto della squadra non è un reato, anzi può ridare linfa. Ovviamente è indispensabile l’arrivo di un centrocampista di comprovata qualità e che abbia un rendimento senza alti e bassi, serve da tempo immemorabile e continuare a non investire in questo tipo di giocatore significa precludere qualsiasi traguardo importante.


Altre notizie
PUBBLICITÀ